Il giudice agrigentino, escludendo l’aggravante della crudeltà e concedendogli le attenuanti generiche, ha condannato a 12 anni di carcere Giovanni Riggio, il palermitano trentenne, reo confesso dell’omicidio del socio: il meccanico agrigentino Giuseppe Mattina. Il Pm Simona Faga aveva chiesto 30 anni.
La difesa dell’imputato – rappresentata dall’avvocato Marco Martorana – aveva invocato l’assoluzione sostenendo che il fatto era stato commesso per legittima difesa. Il delitto avvenne – era l’inizio di maggio dello scorso anno – in un capannone della zona industriale di Agrigento. Riggio che – secondo l’accusa diede 27 coltellate al meccanico – aveva già scelto, alla fine dello scorso gennaio, il rito abbreviato che prevede una riduzione di un terzo della pena. La moglie, il figlio minorenne e la mamma di Giuseppe Mattina si erano costituiti, attraverso l’avvocato Salvatore Cusumano, parti civili.
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