C’è la sfida dei centristi in cerca di collocazione, c’è la guerra dei collegi nel centrodestra che conta più aspiranti che posti in lista e nei collegi uninominali, c’è la direzione regionale del Pd che viene rinviata di giorno in giorno e di ora in ora. E’ un agosto bollente, forse il peggiore della storia della politica in Sicilia.

Il centro mobile e la collocazione dei candidati Udc

In corso c’è la sfida dei centristi. Molti candidati che furono dell’Udc cercano casa. Il partito continua a smentire la scomparsa del simbolo dalla corsa alla regione siciliana. Quando la cosa trapelò per la prima volta minacciò anche querele. Ma la collocazione dei candidati di quell’area resta incerta. Cuffaro apre alla possibilità di inserirli in lista ma non vuole deputati ed assessori uscenti nella Dc Nuova che nuova deve essere nei nomi e nei volti. E così si parla di collocazione nelle liste di prima l’Italia ma tutti gli interessati tacciono o smentiscono. Per questo risposta bisognerà aspettare quasi tutta la settimana visto che le liste per le regionali sin consegnano fra giovedì e venerdì

Gli autonomisti di Lombardo e i centristi di Romano

L’altra anima del centro siciliano, quello composto dagli Autonomisti di Lombardo e Cantiere popolare di Saverio Romano che ormai è parte integrante di Noi con l’Italia, il partito nazionale di, Lupi, ripropone una esperienza già fatta cinque anni fa: “Popolari e autonomisti”.

“Si rilancia l’esperienza di 5 anni fa Noi con l’Italia – partito di respiro nazionale- con l’Mpa di Lombardo. Un rapporto alla pari e di pari dignità che si fonda su comuni valori e progettualità”

Il patto federativo con la Lega

In campo resta anche l’accordo fra MpA e Lega tanto che proprio l’ex governatore Raffaele Lombardo, durante le trattative per la scelta del presidente della regione oltre al tecnico massimo Russo aveva proposto anche il politico Nino Minardo. Gli effetti di questo patto federativo si estrinsecano anche nella stesura delle liste nazionali.

La guerra dei candidati dentro Forza Italia

Dentro Forza Italia sindaci e amministratori lanciano un appello per la candidatura del coordinatore azzurro a Catania e assessore regionale alle Infrastrutture Marco Falcone

“Dopo le indiscrezioni delle ultime ore, ci sentiamo di affidare al presidente Silvio Berlusconi e al nostro coordinatore regionale Gianfranco Micciché, nonché alla dirigenza nazionale azzurra, un appello a difesa della storia e delle prospettive politiche di Forza Italia, in Sicilia e oltre. Come già avvenuto cinque anni fa, l’eventuale esclusione di candidature espresse dal partito di Catania e provincia metterebbe a forte rischio la tenuta elettorale di Forza Italia in una delle storiche roccaforti azzurre. Da sindaci, amministratori, dirigenti e militanti forzisti, vogliamo invece ribadire che, in politica come nella vita, il merito deve sempre stare al primo posto. In questo senso, dopo l’ottima prova di cinque anni di buongoverno alla Regione e alla guida provinciale del partito, la candidatura di Marco Falcone rappresenterebbe la migliore garanzia agli occhi dell’elettorato azzurro” scrivono in una nota i sindaci e gli amministratori locali di Forza Italia a Catania e provincia.

Miccichè, “E l’ora del sacrificio e dell’appartenenza

La risposta di Gianfranco Miccichè è indiretta “Il partito di Forza Italia sta facendo enormi sacrifici dopo quel taglio di parlamentari su cui in tanti avrebbero fatto bene a riflettere prima. È ovvio che quasi ovunque si sta creando una sofferenza della base, ma il compito dei rappresentanti locali è quello di far capire il disagio che stiamo affrontando tutti anziché enfatizzare le pur legittime esigenze locali che sono le stesse in tutto il Paese! Sarà una battaglia importante, quella per vincere le politiche e qui da noi anche le regionali, per questo chiedo a tutti senso di responsabilità è di appartenenza ideale alla nostra bandiera!” scrive in una nota il Coordinatore regionale di Forza Italia in Sicilia Gianfranco Miccichè.

La direzione fantasma del Pd

A sinistra, infine, mentre crescono le ‘pretese’ dei 5 stelle per mantenere l’alleanza e dopo i nove punti di programma irrinunciabili arrivano anche le richieste di 4 assessori pesanti in caso di vittoria di Caterina Chinnici, non si tiene ancor ala direzione regionale del Pd che affrontare questi temi e quelli della questione morale che blocca le candidature dei big. Su richiesta del segretario l’incontro è slittato alle 14 di oggi e si tratta del terzo rinvio. La data originale era slittata a sabato poi a domenica e adesso a lunedì e si terrà su zoom non in presenza.

E in attesa delle scelte regionali la guerra è totale sulle candidature per Camera e Senato e nella coalizione si profila anche una sfida fratricida fra i fratelli Craxi

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