Nella giornata di mobilitazione nazionale, anche gli studenti medi di Palermo sono scesi in piazza partecipando in massa al corteo indetto dal coordinamento delle scuole di Palermo Studenti Medi Palermo.

Dopo essere giunti dalle proprie scuole nella forma di cortei selvaggi al concentramento di piazza Castelnuovo, centinaia di studenti, nonostante la pioggia battente, hanno invaso con determinazione le strade del centro città uniti dietro uno striscione su cui è possibile leggere “Il vero cambiamento è DIRITTO ALLO STUDIO PER TUTTI”.

Un messaggio chiaro e inequivocabile che manifesta il forte dissenso degli studenti nei confronti del nuovo governo. Un governo che, da quando si è insediato, non ha per nulla prestato fede alle promesse di cambiamento ma si è posto in una sostanziale linea di continuità con le nefande politiche dei suoi predecessori.

“Governo del cambiamento? Mah, non sembra affatto. La realtà parla chiaro e vede, oggi come ieri, scuole che ci crollano addosso, prezzi di libri e trasporti sempre più insostenibili da noi e dalle nostre famiglie, un’alternanza scuola-lavoro che continua a sottrarci ore curriculari per regalare forza lavoro gratuita alle aziende e, per completare, una presenza assurda e ingombrante di polizia nei nostri istituiti. Già! Perché in effetti qualcosa è cambiato! Il ministro Salvini non ha esitato a stanziare 2,5 milioni di euro per riempire le scuole di videocamere e poliziotti pronti ad affermare e alimentare un clima di tensione e repressione. Insomma, ancora una volta, ci troviamo a esser governati da una casta politica assolutamente restia ad occuparsi delle vere problematiche che caratterizzano il sistema scolastico e le nostre vite di studenti” afferma Ludovica, studentessa del liceo classico Umberto I.

“Se per il governo l’idea di sicurezza si traduce in più polizia e repressione, per noi invece essa da intendersi come garanzia del diritto allo studio per tutti, come garanzia di poter vivere in maniera dignitosa e sicura la nostra vita da studenti nelle aule che sono il nostro ambiente quotidiano senza dover temere che uno stipite ci caschi sulla testa o il sovraffollamento ci soffochi! Questa è sicurezza, nient’altro! Per esempio nella mia scuola, il liceo artistico Catalano, vi sono tutta una serie di problematiche strutturali che persistono ormai da anni e che ci hanno spinti a mobilitarci per una tempestiva risoluzione. Considerate che ci è impossibile accedere alla maggior parte dei bagni dell’edificio a causa di guasti agli scarichi e che ci viene precluso il diritto di svolgere assemblee di istituto all’interno dell’edificio perché ritenuto inagibile l’unico spazio abbastanza capiente che possa svolgere tal svolgere tal funzione. Sulla base di questo e tanto altro non possiamo che essere contrari alla politica portata avanti da questo governo che, come detto prima, in nome della sicurezza nelle scuole investe in forze del’ordine anziché destinare fondi alla sicurezza strutturale degli edifici ai libri di testo gratuiti, a un miglioramento in generale della scuola pubblica!” afferma Giulia, del liceo artistico Catalano. Le rivendicazioni, portate oggi in piazza dagli studenti, attraverso volantini e megafonaggi, parlano infatti di scuole gratuite per tutti, di libri a costo zero, dell’abolizione o di una adeguata retribuzione delle ore investite nel progetto di alternanza scuola-lavoro, di un intervento immediato sull’edilizia scolastica e di una risoluzione del fenomeno delle classi pollaio. Tutti reclami che sono stati oggetto di una discussione collettiva nel corso di diverse assemblee studentesche che si sono date nelle scorse settimane e i cui risultati sono sfociati in questa giornata di mobilitazione. “La grande e consapevole partecipazione alle assemblee e a questo primo corteo palesano il desiderio e il forte interesse degli studenti di proporsi come soggetti protagonisti in questa nuova contingenza. Un nuovo governo si è insediato, un governo che già da questi primi passi dimostra di esserci nemico e che, pertanto, ci vedrà ancora una volta e giornalmente in prima linea per la rivendicazione dei nostri diritti e della nostra dignità!” conclude Ludovica.

E nella giornata di mobilitazione nazionale della scuola, a Palermo anche gli studenti universitari fanno sentire la propria voce. “Un Governo che si è autoproclamato ‘del cambiamento’ ma che, sin dai suoi primi passi, non accenna alla benché minima rottura con le politiche portate avanti dai suoi predecessori – si legge in una nota -“.

Ecco che, giunti davanti il palazzo dell’Assemblea Regionale Siciliana, gli studenti universitari si sono uniti al corteo degli studenti medi, portando la propria solidarietà alle loro rivendicazioni e, tutti insieme, sono giunti davanti la sede dell’ERSU in viale delle Scienze dalla cui balconata gli universitari hanno esposto uno striscione dal chiaro e inequivocabile messaggio “Ancora tagli all’istruzione. BELLA MERDA! Non vogliamo emigrare. Reddito per tutti”.

Il riferimento è chiaro e palese e riporta il dissenso nei confronti del sistematico definanziamento degli atenei del Sud e la conseguente e ingiusta distinzione tra studenti di serie A e studenti di serie B. Un progetto portato avanti in maniera trasversale da tutti i governi che nel tempo si sono succeduti e che trova posto anche nel programma politico dell’attuale governo gialloverde. Un progetto che costringe migliaia e migliaia di giovani a lasciare la propria terra alla ricerca di atenei che possano offrire più possibilità di accesso e una migliore offerta formativa.