“La prossima settimana il governo conta di chiudere il dl Enti locali, all’interno del quale ci sono i 500 milioni che, sommati ai 900 del legge di stabilità, portano nelle casse della Sicilia 1 miliardo e 400 milioni di euro. Risorse fondamentali grazie alle quali diventa concreto il progetto dell’Agenzia per i precari, grazie alle quali contiamo di stabilizzare questi dipendenti pubblici e rendere produttiva la macchina amministrativa”.

Lo ha detto il sottosegretario all’istruzione Davide Faraone oggi a Palermo per partecipare, a  Palazzo delle Aquile a Palermo, al convegno: “Anche in Sicilia una pubblica amministrazione al servizio dei cittadini”.

“Finora non è stato possibile perché le risorse che si riuscivano a mettere insieme in bilancio erano sempre trovate all’ultimo minuto, conquistati nella legge di stabilità, e non davano certezza e credibilità all’azione – ha continuato Faraone -. Adesso le cose cambiano. Non è un caso che oggi il Sottosegretario Rughetti sia qui, in tempo per mettere in campo la proposta dell’Agenzia sono maturi”.

La contestata idea di Faraone dell’agenzia per i precari sta al centro di questa operazione e il sottosegretario la rivendica così come ricorda che era già stato annunciato che i soldi sarebbero arrivati subito dopo l’e amministrative “Per la prima volta nella storia abbiamo risorse per intraprendere questa azione e sono risorse che saranno disponibili in maniera strutturale. Questi fondi – ha aggiunto – ci consentono ora di fare una programmazione di lungo periodo. Il grande merito storico del Governo Renzi è quello di aver trovato risorse per la Sicilia che ci consentiranno di chiudere questa stagione di precariato e rendere la pubblica amministrazione efficiente”.

“Come Sicilia – continua a ruota libera Faraone – non dobbiamo stare sempre indietro e fare le cose solo perché c’è il Governo Renzi che le impone, ma agire finalmente in autonomia. Siamo indietro di due riforme sulla pubblica amministrazione, la Brunetta e la Madia, sarebbe il caso di adeguarci alla Madia che è ottima riforma e di farlo in fretta. Ci Aspettiamo che anche sulla riforma Madia la Sicilia faccia passi avanti, non possiamo vivere con il terrore che ogni volta che il governo Renzi fa una riforma venga poi bloccata in Sicilia in attesa di recepimento.

“La grande domanda ogni volta è come viene recepita. I siciliani temono questi passaggi, fino ad oggi nel corso di questo governo quattro riforme recepite sono andate incontro a quattro impugnative”.

“La Regione – ha concluso – deve fare da sola attività di riforma perché serve a se stessa, con consapevolezza, non come fatto finora, solo sotto la spinta del ricatto da parte dello Stato. Vorrei che noi riuscissimo a essere più avanti rispetto a quello che si mette in campo a livello nazionale”.