Unicredit, annunciate in Sicilia 300 uscite incentivate, in massima parte a Palermo, mentre ancora non si parla di assunzioni nell’Isola. Il piano industriale, presentato ai sindacati e al vaglio delle assemblee, prevede 700 nuovi ingressi su scala nazionale che si aggiungono alle 800 assunzioni concordate il 28 giugno 2014 e già realizzate.

Palermo finora, in questi anni, è rimasta esclusa dal processo di creazione di nuovi posti di lavoro. Per questo la Fisac Cgil chiede un’inversione di tendenza.

Chiediamo che le assunzioni avvengano anche da noi. A Palermo e nel resto della Sicilia Unicredit non assume dal 2007, malgrado le uscite di migliaia di lavoratori per esodi e pensionamenti. Palermo ancora una volta rischia di essere penalizzata, nel silenzio assordante delle istituzioni e le forze imprenditoriali. E questo è intollerabile – dichiarano il segretario Cgil Palermo Enzo Campo e la segretaria Fisac Cgil Palermo Elia Randazzo – Sta accadendo quello che è successo con la Fiat, che ha eliminato lo stabilimento di Termini, o con Ansaldo Breda, che la lasciato a Carini solo le manutenzioni. A Termini Imerese la Regione ha tolto 140 milioni di investimenti stanziati per l’area industriale e li ha dirottati per coprire i tagli dello Stato. A un grande gruppo bancario come Unicredit chiediamo di rivolgere la dovuta attenzione alla provincia di Palermo, che chiede ristoro dal punto di vista occupazionale, con una Università che sforna professionalità in attesa di essere valorizzate e una platea di disoccupati in aumento”.

“Non vorremmo – concludono Enzo Campo e Elia Randazzo – che ancora una volta la Sicilia venisse considerata figlia di un Dio Minore. Ci auguriamo che Unicredit adotti politiche coerenti con i roboanti slogan di attenzione ai territori e dia risposte occupazionali ai giovani siciliani. Questa è una terra che ha fame di lavoro e si attende da Unicredit la stessa attenzione che riserva ad altre Regioni del nostro Paese”.

Articoli correlati