La polemica sul ddl Cirinnà sulle unioni civili sbarca all’Ars.
“Penso che il Family day sia una fondamentale testimonianza di tanti cittadini italiani a difesa della famiglia così come sancita dai nostri padri costituenti nell’art. 29 della Costituzione. La compresenza di un uomo e di una donna è ancora oggi la migliore garanzia per un nascituro”.
Lo afferma Edy Tamajo, deputato regionale di Sicilia Futura – schieramento partitico che sostiene il governatore Crocetta, dichiaratamente omosessuale – che spiega: “Ritengo che la previsione, per via legislativa, di dover rinunciare al ruolo del padre o di una madre possa presentare profili di incostituzionalità e sono certo che il Capo dello Stato, garante della Costituzione, impedirà forzature su questo ambito per evitare che le unioni civili vengano in futuro assimilate al matrimonio.
Voglio dire con chiarezza che sono fortemente contrario alla “stepchild adoption” ovvero la possibilità del partner di una unione civile di adottare il figlio biologico dell’altro partner e su questo aprirò un dibattito in seno a Sicilia Futura: tale previsione legalizzerebbe infatti in Italia la possibilità di far ricorso all’estero alla pratica dell’utero in affitto, una pratica che è oggi vietata in Italia dalla Legge 40, rendendo così possibile per individui facoltosi “pagare” la gravidanza ad una donna per farle ospitare per nove mesi un embrione prodotto in laboratorio, privandola per contratto di qualsivoglia diritto sul nascituro.
Non c’è nulla di civile in tale pratica – tuona Tamajo – che tende a fare di un bambino un prodotto da vendere al mercato, come se fosse un automobile o un motorino. La pratica della gestazione e dell’utero in affitto, a cui il DDL Cirinnà indirettamente dà l’apertura, è una pratica deplorevole e pensare al “mercato dei figli” è qualcosa di incivile.
La mia esperienza di uomo, di padre e di politico mi dice che per un figlio, la opzione migliore è quella di crescere avendo un padre ed una madre. Come deputato presenterò una mozione da far sottoscrivere a tutti i deputati di Sicilia Futura per chiedere il ritiro di tale Disegno di Legge dal Parlamento”.
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