“La chiusura del pronto soccorso dell’ospedale Cervello di Palermo non è stata ancora formalmente decisa e le scelte saranno condivise con i sindacati. Questo il primo risultato che abbiamo ottenuto e lo riteniamo estremamente positivo”. A dirlo sono Marco Corrao e Gaetano Mazzola, rispettivamente segretario regionale della Cisl Fp Sicilia e coordinatore del dipartimento sanità pubblica della Cisl Fp Palermo Trapani.
L’allarme del sindacato
Il sindacato che nei giorni scorsi è stato il primo a lanciare l’allarme sulla chiusura dell’area di emergenza del nosocomio di via Trabucco, ha partecipato oggi insieme ad altre sigle sindacali, al vertice tenutosi all’assessorato regionale alla Sanità.
“Abbiamo registrato da parte dell’assessora Giovanna Volo – aggiungono Corrao e Mazzola – segnali di grande apertura. Ci ha rassicurato sul fatto che non è partito l’iter formale e che qualora si debbano fare, come pare, lavori urgenti di ristrutturazione nella struttura, si terrà un successivo incontro fra le parti”. La Cisl Fp ha ribadito la preoccupazione per gli eventuali disagi dell’utenza di tutta la parte occidentale del versante palermitano, perché non potendo fare riferimento al primo punto accessibile, ovvero l’ospedale Cervello, si rischierebbe di creare un imbuto con ovvie ripercussioni sulla questione sicurezza. “Da parte dell’assessora Volo – proseguono Corrao e Mazzola – ci sono state garanzie sulla necessità di trovare soluzioni condivise che puntino a fornire adeguati servizi, creando il minor disagio possibile. Auspichiamo che si continui su questo percorso e che la direzione strategica coinvolga le organizzazioni sindacali provinciali per evitare che si attui questa scelta devastante”.
Nursind: “Chiudere una scelta azzardata”
“Chiudere il pronto soccorso è una scelta azzardata che priverebbe parte della provincia di un riferimento fondamentale. Lo spostamento di medici, infermieri e personale di supporto a Villa Sofia creerebbe inoltre un sovraccarico e gravi disagi all’utenza. L’unica soluzione è quella di trovare una alternativa per consentire al pronto soccorso di restare nella stessa area”. Lo afferma in una nota il sindacato Nursind Cgs che ha preso parte all’incontro con l’assessore regionale alla Salute, Giovanna Volo, con Salvo Calamia e Alfredo Guerriero.
“Gli spazi all’ospedale Cervello si possono trovare, per poter permettere di eseguire i lavori – affermano Calamia e Guerriero – appena un anno fanno il Cervello veniva portato agli onori della cronaca e i suoi medici insigniti dal Presidente della Repubblica, mentre oggi tutto questo sembra rimanere un lontano ricordo”.
Nel corso dell’incontro il Nursind ha ricordato le priorità per la sanità siciliana: rinnovo contratti in scadenza al 28 febbraio del personale sanitario e amministrativo, proposta definitiva sulle modalità di espletamento delle procedure di stabilizzazione, adeguare immediatamente le indennità di pronto soccorso, adeguamento dei fondi contrattuali per le aziende, il piano del fabbisogno reale per le aziende e le stabilizzazioni applicando la legge Madia e le norme covid.
La Fials: “Accorpamento un errore”
“Abbiamo chiesto di non chiudere il pronto soccorso e di individuare dei locali in prossimità dell’ospedale Cervello perché l’accorpamento con Villa Sofia causerebbe disagi a una grande fetta di utenza. Basti pensare che questa mattina il pronto soccorso col maggior numero di accessi era proprio Villa Sofia. Come Fials abbiamo chiesto l’istituzione di un tavolo tecnico con assessorato, sindacati e Direzione ospedaliera per trovare una soluzione alternativa alla chiusura. Nel frattempo abbiamo avuto garanzie che il reparto resterà aperto”. Lo affermano Sandro Idonea, Giuseppe Forte, Antonino Ruvolo e Giovanni Cucchiara della Fials.
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