Per capire quanto sia apprezzata la professionalità del sostituto commissario Domenico Barone, che oggi, 25 febbraio, ha festeggiato il raggiungimento dell’età pensionabile, bastava guardare la gremitissima sala Borremans di villa Butera a Bagheria.

La famiglia, gli amici, tutto il Commissariato al completo, i colleghi vecchi e nuovi, i rappresentanti delle altre forze dell’ordine, le associazioni, gli amici e anche semplici cittadini che hanno fruito dei servigi di Mimmo come è chiamato il commissario, erano presenti a festeggiarlo.

Il saluto degli amici

Ad introdurre gli interventi di quanti lo hanno voluto salutare con un piccolo discorso il giornalista Martino Grasso, suo amico da oltre 30 anni. Ha poi preso la parola il sindaco di Bagheria, Filippo Maria Tripoli.

“Conosco Mimmo dal 2008 quando ho servito la città da assessore alle Politiche sociali – dice il primo cittadino – ho subito notato l’approccio innovativo che ha avuto nella risoluzione dei problemi. Ha messo in campo un modo di fare concretamente giustizia e legalità applicando le norme nella fase repressiva ma dando anche la possibilità a chi ha sbagliato di potersi riscattare e tanti giovani li ha tirati fuori dalla criminalità”.

Hai poi preso la parola Biagio Sciortino, direttore della Casa dei giovani: “Per dare una valenza a al lavoro che ha fatto Mimmo parla questa sala: tanta gente che rappresenta la legge, la scuola, la Chiesa, le associazioni, i consiglieri comunali” – dice Sciortino – “Non era scontato quello che Mimmo ha fatto per questa comunità pur essendo bagherese. E’ stato un visionario; ha stravolto il concetto di “guardia e ladri” quando con la Casa dei giovani abbiamo messo in atto un progetto, una sperimentazione con le forze dell’ordine per realizzare un un punto di ascolto per le famiglie che vivevano in casa il dramma della droga, è stata una lucida follia” – conclude Sciortino sottolineando che con Mimmo la divisa non ha allontanato la gente ma è stata accogliente.

Mimmo Barone ha significato tanto anche per i progetti di legalità scolastica e a sottolinearlo è stato l’ex dirigente scolastico Domenico Figà, già preside del liceo classico Scaduto. Figà racconta di una stagione straordinaria, quella tra gli anni ’90 e 2010 quando nacque un progetto di comunità educante con le scuole, <<“Una “paideia”>> – l’ha definita il professore, <> – conclude l’ex dirigente – <>. Il sostituto commissario si è dedicato anche ai più piccoli e a testimoniarlo la maestra Giusy Sorce della scuola dell’infanzia Puglisi: Barone è stato il primo a realizzare a Bagheria un progetto di legalità per i bimbi dai 3 ai 5 anni tra il 2002 e il 2005.

Ha poi preso la parola Don Massimiliano Purpura, cappellano della polizia di stato: “Nella vita si raccoglie ciò che si semina – ha detto il cappellano – come rappresentante dello Stato stai raccogliendo quel che hai seminato: il riconoscimento di un’intera comunità, di un intera città. Un poliziotto rimane tale per sempre io mi auguro che tu rimanga per sempre una risorsa per questa città”.

Gli uomini in divisa

Tra gli altri uomini in divisa, era presente anche l’ex dirigente del Commissariato di Bagheria Leoluca Rocchè: “Conosco Mimmo da 30 anni, in tutti gli uffici dove è stato si sono serviti dei suoi servigi e professionalità soprattutto per la sua conoscenza del territorio. Due talenti importanti gli riconosco: l’estroversione e il buon senso”. Dopo Rocché a prendere la parola è stata l’attuale dirigente del commissariato Patrizia Pagano che conosce Barone solo da sei mesi ma ne ha già potuto apprezzare le doti: “Fino all’ultimo giorno ha lavorato come fosse il primo>> – ha detto la dirigente – ha sempre dato dignità a tutti, anche a chi arrestava”. Pagano si è poi rivolta alla famiglia ed ha detto: “Siate orgogliosi di lui, la gente che è presente oggi è il feedback che vi da testimonianza di come abbia indossato la divisa”.

Tra gli storici amici ci ha tenuto ad intervenire anche Camillo Scaduto che ha ricordato la tristezza al momento della partenza per l’arruolamento come allievo di Barone, da parte di tutti gli amici, ed infine anche il collega Di Cristina ne ha sottolineato l’umiltà ed il rispetto delle persone. A chiudere la festa di pensionamento prima del momento solenne della consegna della pergamena da parte dell’amministrazione comunale di Bagheria presente oltre che con il sindaco con diversi assessori, lo stesso neo pensionato che ha ringraziato tutti i presenti, molti dei quali giunti anche da Palermo.

L’ex sostituto commissario ha sottolineato che ha tenuto ad indossare nell’ultimo giorno la divisa: “E’ un messaggio per i colleghi: questa divisa non mi ha dato solo da vivere con lo stipendio ma ha dato dignità al mio lavoro. Indossare questa divisa è un segnale per tutti i poliziotti, dovete esserne orgogliosi, mettendo qualcosa di più del semplice impegno, occorre metterci il cuore”