- Semi flop delle vaccinazioni in parrocchia
- In media somministrate poco più di 100 dosi per ogni chiesa aderente
- Somministrate poco più di 4000 dosi
- Ampliati orari e fasce dì’età per evitare di buttare via le dosi
Si è conclusa la giornata di vaccinazioni anti-Covid nelle 300 parrocchie che in Sicilia hanno aderito all’iniziativa, unica in Italia. Ieri dalle 8 del mattino a fino alle 19 in tanti hanno potuto ottenere la propria dose vaccinale nelle chiese che hanno aderito all’iniziativa. Il rischio flop di alcune province è stato scongiurato anche se province di grandi dimensioni come Messina alla fine hanno somministrato davvero poche dosi per effetto delle scarse adesioni.
Per far sì che l’iniziativa funzionasse è stato necessario ampliare l’orario e ampliare anche le coorti aprendo alla possibilità di vaccinare anche i 60enni. Alla fine sono state somministrate quasi 4050 dosi di vaccino. Quelle rimaste sono state trasferite negli hub vaccinali più vicini per utilizzarle ed evitare che andassero sprecate.
I dati nel dettaglio provincia per provincia
Secondo i dati diffusi dalle Asp e raccolti dalla Regione siciliana, in provincia di Messina sono state vaccinate 428 persone. A Catania sono state in tutto 829. A Siracusa le somministrazioni sono state 275. A Enna sono state 531. A Ragusa, le dosi di vaccino somministrate sono state 216. Su Trapani il dato si attesta sulle 570 somministrazioni. Dato indicativo è quello di Agrigento con 250 dosi. A Palermo sono stati circa 950 i vaccini somministrati.
I numeri del flop
I prenotati erano oltre 6000, le dosi disponibili quasi 50mila. Le somministrazioni finali 4049 solo grazie agli ampliamenti di orari e coorti
Gli ampliamenti di orario e coorti
La proroga dell’orario sino alle 19 ha inoltre permesso di usare tutte le dosi disponibili. A Palermo, ad esempio, è stato possibile somministrarne una cinquantina in Cattedrale e ulteriori dosi sono state poi trasferite all’hub vaccinale della Fiera del Mediterraneo.
La fascia di vaccinabili è stata ampliata anche a coloro i quali rientrano nella fascia di età dai 65 ai 69 anni laddove c’erano dosi residue rispetto ai soggetti che si sono presentati. La decisione è stata presa per l’esigenza di evitare che una parte delle dosi di vaccino Astrazeneca, disponibili presso le parrocchie ma non inoculate, potessero andare perdute. La priorità è stata comunque data ai sessantanovenni fino ai più giovani della fascia individuata.
La giornata di vaccinazioni nelle parrocchie è stata possibile grazie al protocollo d’intesa siglato dal presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci e dal presidente della Cesi, l’arcivescovo Salvatore Gristina.
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