- A Palermo venduti per 1,5 milioni i bacini della Regione
- Asta aggiudicata alla palermitana Vulcano Shipyard srl
- Il bacino da 19 mila tonnellate entro 45 giorni sarà rimosso
L’azienda palermitana Vulcano Shipyard srl si è aggiudicata per oltre un milione e mezzo di euro (1.550.000) l’asta per l’acquisto dei due bacini galleggianti da 19 e 52 mila tonnellate che si trovano al porto di Palermo. La vendita è stata gestita dall’Autorità di sistema portuale del mare di Sicilia occidentale (Adsp), per conto della Regione siciliana.
Il bacino da 19 mila tonnellate entro 45 giorni sarà rimosso
Il lotto unico è stato aggiudicato per metà dell’importo a base d’asta di circa 3 milioni (3.077.750 euro: 1.036.750 euro per il bacino più piccolo e 2.041.000 euro per quello più grande). Dopo la firma del contratto, l’azienda che ha acquistato i due bacini – specializzata nella cantieristica navale, manutenzioni e demolizioni – dovrà rimuovere dallo specchio d’acqua del porto il bacino da 19 mila tonnellate entro 45 giorni, mentre il bacino più grande entro 75 giorni.
Un ostacolo alla navigazione
Inutilizzati da oltre dieci anni, obsoleti, al centro di una guerra di carte bollate con il raggruppamento di imprese che doveva ristrutturarli, i due bacini dovevano far parte di un progetto della Regione siciliana per la costruzione di un unico maxi bacino galleggiante di 90 mila tonnellate. Ormai ostacolo alla navigazione delle grandi navi da crociera, con molta probabilità saranno demoliti.
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