Entro marzo verrà conclusa la fase progettuale che porterà poi alla gara per la fase esecutiva dei lavori per la realizzazione del bacino di carenaggio da 150 mila tonnellate dell’area del cantiere navale di Palermo.

Ad illustrare oggi la cosiddetta road map dei lavori per la realizzazione dell’opera a Fim Fiom Uilm, durante un incontro, è stato il Presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del mare di Sicilia Occidentale Pasqualino Monti.

“E’ una infrastruttura fondamentale per rilanciare il cantiere navale di Palermo – hanno ribadito Antonio Nobile segretario generale Fim Cisl Palermo Trapani e Nino Clemente Rsu Fim Cisl Fincantieri -. Il Presidente ha illustrato lo stato dell’arte ribadendo come parte dei finanziamenti destinati al progetto siano già stati deliberati mentre la parte relativa agli 81 milioni di euro sono in attesa del Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri e della successiva pubblicazione in gazzetta. Ci auguriamo che il governo nazionale faccia presto. L’Autorità di Sistema sta spingendo sui tempi ed il Presidente Monti ci ha assicurato che la realizzazione completa delle opere dovrebbe concludersi in circa 30 mesi dopo che la gara sarà bandita”. Nobile e Clemente hanno aggiunto poi, “è un’opera che si attende da tanti, troppi anni, riteniamo fondamentale che i lavori vengano completati nei tempi previsti e chiediamo che la burocrazia non ostacoli, come nel passato, questa infrastruttura e che al contrario acceleri i temi”.

“Constatiamo ad ogni modo – hanno precisato dalla Fim – con piacere e soddisfazione che l’Autorità Portuale stia portando avanti con determinazione questo progetto. L’obiettivo rimane quello di dotare il cantiere navale delle adeguate e competitive infrastrutture che permetteranno di far crescere il sito Fincantieri Palermo, mettendolo in condizione di ritornare a costruire navi, oltre che occuparsi delle trasformazioni. Appena realizzata, l’infrastruttura avrà sicuramente un impatto positivo anche in termini di crescita occupazionale nel territorio. Noi chiederemo anche a Fincantieri di fare la propria parte procedendo con gli investimenti promessi”.

Al presidente Monti, i sindacati hanno anche chiesto la data prevista di fine lavori dell’opera, necessaria per la ripresa dell’attività di costruzione di intere navi. Si parla del secondo semestre del 2023. “Dopo 40 anni, finalmente vediamo che le cose procedono in maniera spedita e concreta. Chiediamo al governo di accelerare l’iter burocratico, affinché i tempi siano rispettati – dichiarano Angela Biondi e Francesco Foti, della Fiom di Palermo – Con il presidente, abbiamo anche parlato della situazione dei due bacini galleggianti, vista la necessità della stessa autorità portuale di spostarli per consentire alle mega navi da crociera, che già iniziano ad arrivare a Palermo, di poter manovrare per l’attracco più facilmente”.

Monti ha confermato che i due bacini da 19 mila e da 52 mila tonnellate verranno spostati dalla stessa autorità portuale per essere affiancati al bacino da 400 mila tonnellate. “Tutta questa vicenda ha dell’incredibile. Dopo tanti anni, l’unico risultato ad oggi è la condanna della Regione a pagare 12 milioni di euro di risarcimento nei confronti delle imprese che fecero ricorso. Il paradosso è che la Regione pagherà senza vedere realizzato alcunché – continuano Biondi e Foti- Ribadiamo all’assessore alle Attività produttive Girolamo Turano la nostra richiesta di convocare tutte le parti interessate al più presto, così come promesso all’iniziativa che la Fiom fece nel luglio del 2018 sul Cantiere navale di Palermo. Bisogna trovare una soluzione definitiva affinché siano concretizzati gli investimenti previsti per questi bacini, in modo da renderli operativi per dare lavoro al Cantiere di Palermo”.

All’incontro si è anche parlato dei lavori del porto di Termini Imerese, infrastruttura fondamentale per il rilancio dell’area industriale. “A questo proposito – concludono Biondi e Foti – Monti ha confermato che i lavori stanno procedendo senza sosta e che il nuovo porto sarà operativo entro due anni, per dare uno sbocco non solo al commercio ma anche alla logistica e alle navi da crociera di piccola e media stazza. Quest’investimento è fondamentale per la zona industriale di Termini Imerese, che in questi anni ha subito una crisi devastante, ed è propedeutico al rilancio occupazionale ed economico del territorio”.