Tanti casi di intossicazioni da droghe per i minori. Ma anche un aumento delle violenze, fisiche, psicologiche e sessuali. E’ un quadro allarmante quello che viene fuori dagli ultimi dati in possesso delle strutture sanitarie Palermitane. Fenomeni di devianza che finiscono anche con gli allontanamenti dei minori dalle proprie famiglie. Ed anche in questo caso i numeri sono elevatissimi.

Cannabinoidi

“Ventidue minorenni sono finiti, negli ultimi 15 mesi, al pronto soccorso dell’ospedale dei Bambini di Palermo, perché avevano ingerito cannabinoidi”. Lo ha detto Domenico Cipolla, direttore del pronto soccorso dell’ospedale  pediatrico “Di Cristina”, partecipando al convegno “Crescere bene insieme e costruire una rete a protezione dall’abuso sui minori”. Evento in svolgimento oggi all’Arnas ospedale Civico, diretto dal commissario straordinario Roberto Colletti. L’iniziativa è stata l’occasione per presentare il protocollo, attivo dallo scorso febbraio, che mette insieme le istituzioni che si occupano della tutela dei minori.

Si impennano reati contro i minori

“Abbiamo osservato una recrudescenza dei fenomeni di violenza psicologica, fisica e sessuale sui minori – ha detto Cipolla -. Il protocollo standardizza i comportamenti da parte delle strutture sanitarie, a cominciare dai pronto soccorso e dai medici pediatri, fino a coinvolgere le forze dell’ordine, le Procure, in primo luogo quella dei minori, la scuola, le case famiglie, i servizi sociali del Comune”. L’obiettivo, dice il dirigente generale del Dasoe Salvatore Requirez, è quello di “dar luogo ad un una vera e propria sinergia per la tutela della salute e della salute mentale dei minori”.

Boom di minori in comunità alloggio

Nunzia Albano, assessore regionale alla Famiglia, ha ricordato che la Regione “propone misure di sostegno alle vittime e alle famiglie”. “Sono 2.157 i minori ricoverati in comunità alloggio iscritte all’albo regionale – ha aggiunto -. Sono necessarie politiche di prevenzione, protezione e cura che evitino l’allontanamento dei minori dalle famiglie che hanno notevoli costi umani e per la società. Grazie al fondo sociale europeo abbiamo potenziato i centri per le famiglie. Sono attualmente operativi a Caltanissetta, Messina e Trapani, ma stiamo lavorando per aprirne altri”.

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