Verde di vergogna, è il giardino dell’incuria che nessuno vuole vedere e su cui nessuno vuole mettere le mani. A pochi passi dalla centralissima Viale Strasburgo, alle spalle del Liceo Meli, quell’enorme spazio verde è abbandonato. Daniela Tumbarello, consigliere della VI Circoscrizione di Palermo, ha accompagnato le telecamere di BlogSicilia alla scoperta di questa follia in salsa panormita.
Il giardino nel centro di Palermo abbandonato da 26 anni
“Questa grande area verde era stata espropriata dal Comune per inserirla nel progetto di realizzazione del Liceo Meli – racconta Tumbarello – perché in tutta quest’area dovevano essere realizzati degli impianti sportivi per gli studenti”. Il progetto prevedeva una palestra delle sale sportive, sia all’aperto che al chiuso. Erano servizi e strutture da mettere a disposizione della scuola. Quegli impianti, inoltre, sarebbero stati messi a disposizioni delle associazioni sportive nelle ore serali pomeridiani.
La storia risale a 26 anni fa. “La scuola venne costruita – ricorda la consigliera – ma questa parte di progetto non venne realizzata perché quell’area, espropriata dal Comune, non venne mai trasferita alla città metropolitana. Quindi è rimasta abbandonata per 26 anni”. Oltre al danno, in questa surreale vicenda di cattiva amministrazione, c’è anche lo sfregio alla memoria. Per raggiungere il liceo Meli, i ragazzi che vivono nel quartiere San Lorenzo devono attraversare una stradina che costeggia quello spazio verde abbandonato. In realtà, ci spiega la consigliera Tumbarello, su quella strada c’è un divieto d’accesso. Motivo presto spiegato: non sono mai stati realizzati i servizi necessari. Quindi, chiunque attraversi quella sezione stradale lo fa a suo rischio e pericolo.
Verde di vergogna, lo sfregio alla memoria di Giuditta Milella e Biagio Siciliano
Perchè parliamo di sfregio? Quella stradina porta il nome di Giuditta Milella e Biagio Siciliano. Due vittime dimenticate: i ragazzi, studenti del Meli (allora a Piazza Croci), vennero uccisi in un incidente stradale il 25 novembre del 1985. Palermo viveva in un clima di terrore. Giuditta e Biagio vennero investiti dall’auto di scorta del giudice Paolo Borsellino. Ora, la strada che porta il loro nome è vietata al transito pedonale.
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