I residenti di Vergine Maria si oppongono all’ampliamento del cimitero dei Rotoli. Dopo aver tenuto un’assemblea pubblica in via Morici nella giornata di venerdì, gli abitanti della borgata marinara della settima circoscrizione hanno individuato una nuova forma di protesta rispetto all’attuale bozza di progetto avanzata dall’Amministrazione Comunale. I cittadini infatti hanno deciso di dare vita ad una raccolta firme da inviare agli uffici del Comune di Palermo. Documento al quale verrà allegata una controproposta per utilizzare gli spazi dell’area di competenza dell’ex EdilPomice.
La raccolta firme dei residenti di Vergine Maria
I residenti, in particolare, si oppongono “all’ampliamento cimiteriale nell’area confiscata alla criminalità organizzata ex Edilpomice; all’oasi di rifiuti cimiteriali consistenti in resti di bare; ai resti di zinco delle bare, fiori secchi e quant’altro rifiuti cimiteriali”. Altro elemento di criticità registrato dagli abitanti di Vergine Maria è legato al futuro parcheggio da 63 posti che l’Amministrazione ha intenzione di realizzare dal lato di via Morici. Una strada a collo di bottiglia che, nei suoi spazi più stretti, non supera i quattro metri di larghezza. Via che, secondo i residenti, non può sopportare un doppio senso di marcia in entrata e in uscita dal parcheggio.
La controproposta dei cittadini
Al contrario, gli abitanti avanzano perfino una controproposta. Un modo diverso di utilizzare e di pensare gli attuali spazi di competenza dell’ex EdilPomice. “La borgata chiede un’area verde, un campo sportivo, area polifunzionale e parcheggio ad esclusivo uso del quartiere“. E, rivolgendosi al sindaco, i cittadino esprimono la volontà di un cambio di passo. “Il cambiamento non é avvenuto con le nuove proposte progettuali, per la realizzazione dell’ampliamento cimiteriale nel cuore di un piccolissimo borgo mancante di spazi e servizi, senza diritti minimi essenziali, stretta fra mare, monte e cimitero, senza una progettualità di servizi per tutti per migliorare la qualità della vita dei cittadini, lasciati per anni a soffrire nel caos infernale d’estate e priva del vecchio approdo a causa del sacco di Palermo e di spazi per servizi sociali per giovani e bambini, segnando il loro futuro come oggi di rileva in una società in forte degrado per la quale oggi raccogliamo i frutti e manifestiamo il dolore”.
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