Terzo appuntamento con il percorso di avvicinamento alle elezioni Europee e amministrative in Sicilia, tornata su cui BlogSicilia ha acceso i riflettori, in vista della scelta dei candidati. L’8 e il 9 giugno nell’isola si vota per il rinnovo del parlamento europeo e per eleggere 37 sindaci e consigli comunali. Otto i deputati europei che saranno scelti nel collegio isole ovvero Sicilia e Sardegna mentre i comuni al voto vedono in testa Caltanissetta unico capoluogo di provincia e poi altri 8 Comuni di media grandezza e 29 piccoli centri.

A Talk Sicilia parla il capogruppo del Pd all’Ars Michele Catanzaro facendo il punto della situazione politica in Sicilia ma parlando anche di Pnrr, del peso di queste elezioni ma anche del fenomeno “civismo” nelle amministrative dei Comini, fino alle alleanze ed al lavoro delle opposizioni. Ed infine la sua ricetta basata su pochissimi, ma fondamentali, ingredienti.

La situazione politica in Sicilia

“La situazione della Sicilia non è cambiata rispetto al passato. Anzi forse è peggiorata, perché in continuità politica di un governo di centrodestra. Speravo ci fosse qualche piccolo miglioramento, ma non è così. Basta guardare tutto quello che sta accadendo, a partire dalle proteste degli agricoltori o a quello che per noi del Pd è un punto fondamentale, il diritto alla salute. Non è una situazione positiva, anzi io la definisco drammatica ed è necessario che questo governo regionale entri nel merito delle questioni e non si limiti agli slogan elettorali, cosa che ho detto non appena è stata approvata la finanziaria, con molte norme che di fatto poi sono state impugnate. Spero che ci possa essere davvero visione e concretezza rispetto a ciò che il governo vuole fare, perché ad oggi non abbiamo ancora visto nulla”.

Pnrr ed edilizia ospedaliera

“Sul Pnrr la situazione è veramente assurda, lo abbiamo già detto nelle settimane e nei mesi passati. Governatori del centrodestra, dalla Calabria alla Lombardia, ma anche del Lazio, seppur schierati con questo governo nazionale, si stanno ribellando con forza ai tagli del decreto Fitto. Proprio ieri ho cercato di sollecitare ancora una volta il governatore Schifani a battere i pugni a Roma, perché non è possibile continuare a perdere i fondi, ad avere tagli verticali sul diritto alla salute, sulla sanità. Sulla sanità in Sicilia, ma mi permetto di dire in Italia, siamo quasi di fronte a un collasso e non ci possiamo permettere di stare in silenzio. Spero che il presidente, al di là dei suoi rapporti con Fitto, possa davvero essere il difensore della Sicilia, perché rimanendo in silenzio non facciamo altro che essere complici di una situazione che sta precipitando su un argomento così importante.

Di contro però è stato annunciato il via libera alla rimodulato piano dell’edilizia ospedaliera. “Bisogna capire però su che cosa si interviene sulla rete ospedaliera, perché qua siamo di fronte al piano della rimodulazione ma dall’altro lato continuiamo a perdere somme importanti. Continuiamo ad avere criticità importanti nelle nostre strutture ospedaliere e questo non va per nulla bene. Quindi, come ho già detto, non vorrei che rimanessimo soltanto fermi ai titoli e agli slogan delle notizie giornalistiche”.

Riforma delle cave

“Proprio ieri abbiamo approvato il disegno di legge sul riordino delle cave, un lavoro che i miei colleghi del gruppo del Pd hanno fatto in queste settimane in Commissione terza. Le riforme si approvano, basta soltanto che non ci siano arroganza o presunzione ma condivisione dei contenuti. Lo abbiamo dimostrato anche nelle finanziarie, lo abbiamo dimostrato anche nei collegati: quando si arriva a delle condivisioni è chiaro che poi le norme di buonsenso si approvano, come abbiamo fatto ieri”.

Europee in arrivo, rischio paralisi amministrativa

Elezioni europee in arrivo, c’è il rischio, come successo l’anno scorso, che si fermi ogni cosa in amministrazione. “Il rischio c’è, perché quando si entra in campagna elettorale spesso si blocca tutto. Nelle ultime conferenze dei capigruppo abbiamo chiesto alla maggioranza di legiferare, di portare in Aula quello che è pronto come i disegni di legge, di dibattere su temi che sono fondamentali come quello dell’agricoltura. Martedì andremo in Aula per affrontare anche la mozione sulle famiglie omogenitoriali, anche questa richiesta dalle opposizioni. Non si può rimanere fermi attendendo la campagna elettorale, dobbiamo andare avanti e lo dobbiamo a noi stessi ma anche ai siciliani. Dobbiamo lavorare.

Quanto “pesa” un’elezione europea?

“La politica determina il peso attraverso il consenso elettorale, quindi ogni competizione elettorale si fa proprio per capire le percentuali, se la linea politica di un partito è corretta oppure no. È chiaro che le europee sono una competizione importante e fondamentale, non soltanto per la percentuale rispetto a quello che è poi il consenso che si va a determinare, ma soprattutto per quello che riguarda la politica economica. Oggi c’è chi vuole davvero guardare all’Europa e rilanciare una politica europea e chi invece si trincera dietro un governo nazionale non volendo più stare in Europa ma se la fa andare bene così. Ritengo che questo voto sia molto importante e i cittadini devono saperlo. Noi del Partito Democratico siamo convinti europeisti perché crediamo davvero in un rilancio dell’Europa e bisogna far sì che il nostro Governo nazionale e quindi la nostra Italia sia ben rappresentata ai tavoli europei e possa determinare scelte importanti, cosa che oggi stiamo pagando perché è chiaro che su molti argomenti come quello dell’agricoltura e tanti altri siamo molto indietro rispetto a tutti gli altri Paesi presenti in Europa”.

Le opposizioni all’Ars

“No intanto ritengo che non solo i tentativi di raccordo ma ci sono stati momenti di grande confronto tra le tre opposizioni e abbiamo cercato. L’abbiamo anche dimostrato attraverso quello che è stato il nostro lavoro sulle finanziarie ma anche dando un segnale davvero importante fondamentale del nostro lavoro migliorando quello che questo Governo non riesce a fare. Poi io dico che noi siamo sì è vero le tre opposizioni all’interno dell’assemblea regionale ma siamo maggioranza all’esterno perché il l’ultimo dato elettorale regionale consegna alle tre opposizioni in percentuale la maggioranza rispetto a questa attuale Governo”.

Lavoro importante

Catanzaro prosegue: “E quindi ritengo che il lavoro svolto in questi mesi sia fondamentale ed importante. Dobbiamo continuarlo come opposizione perché vediamo che anche attraverso l’aspetto numerico interno all’Assemblea regionale è determinante. Stiamo ognuno affrontando la nostra campagna elettorale con il proprio partito. Noi col Partito Democratico Cinque Stelle. De Luca sta cercando di affrontarla in in in altro modo o con un altro suo contenitore però ci siamo anche detti che finita la campagna delle europee noi guardiamo insieme quello che la prospettiva del rilancio di domani per il prossimo Governo regionale”,

Sul Civismo nelle amministrative dei Comuni siciliani

Ci sono anche dei Comuni che vanno al voto contemporaneamente l’abbiamo detto. Fra questi ci sono alcune anomalie, noi giornalisticamente le definiamo così, ma c’è un civismo che spesso nelle elezioni amministrative taglia via i simboli dei vari partiti. Succede a Bagheria, ad esempio, ma non soltanto.

“Sono contrario al civismo perché bisogna mettere sempre la propria identità. E’ ovvio che in Comuni dove si va col voto col proporzionale e magari c’è una buona amministrazione uscente, come ad esempio a Bagheria, e si decide tutti insieme come coalizione verso questa direzione”.

La situazione a Siracusa

Per esempio a Siracusa succede al contrario, c’è è un’opposizione composta sia da Forza Italia che dal Pd. “Uguale questo all’interno dei territori. Io mi occupo di quello che è l’attività del gruppo parlamentare poi c’è il nostro partito. Sulle alleanze ed i territori è ovvio che magari ci sono alcune situazioni dove è chiaro che delle esperienze o esigenze territoriali ci portano a costruire delle alleanze importanti. Queste vengono costruite col contenuto che viene condiviso. Ovvio: non possono esserci il diavolo da un lato e l’acquasanta dall’altro, però esperienze di civismo come quella di Bagheria mi sento di dire che vanno bene, anzi benissimo”.

La ricetta per la Sicilia

Ma qual è la ricetta di Michele Catanzaro per la Sicilia? Queste le parole del capogruppo del Pd all’Assemblea Regionale Siciliana. “Non servono grandi grandi ricette o grandi chef per per la Sicilia servono quelle cose che sono fondamentali per il popolo siciliano intervenendo su temi che sono i temi fondamentali e di ogni giorno. Primo su tutte il diritto alla salute poi entra nel merito di riforme che ormai rimangono a. Paese al palo da anni e anni, come quelle riforme che comprendono il mondo dell’agricoltura, consorzi di bonifica, forestali. Cioè sono non sono le grandi cose che servono per la Sicilia sono piccole cose che ad oggi non ci sono perché molte volte si sogna alla grande ma anche sognando alla grande non si arriva alle cose piccole”.

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