A due mesi dalle elezioni Europee e amministrative in Sicilia BlogSicilia accende i riflettori su elezioni di cui si parla poco, in vista della scelta dei candidati. L’8 e il 9 giugno nell’isola si vota per il rinnovo del parlamento europeo e per eleggere 37 sindaci e consigli comunali. Otto i deputati europei che saranno scelti nel collegio isole ovvero Sicilia e Sardegna mentre i comuni al voto vedono in testa Caltanissetta unico capoluogo di provincia e poi altri 8 comuni comuni di media grandezza e 29 piccoli centri.
A Talk Sicilia, subito dopo il segretario di FdI Giampiero Cannella, parla il coordinatore regionale dei 5 stelle Nuccio Di Paola
La situazione politica attuale nell’isola
“Lo stato dell’arte è sotto gli occhi di tutti: è rimasto quello delle elezioni del 2022 e questo Governo regionale è rimasto fermo purtroppo per i siciliani. Non hanno portato riforme perché ad oggi nessuna riforma è stata portata da questo Governo regionale e quelle poche leggi che hanno provato a far approvare sono state bocciate. E ricordo che spesso queste leggi erano anche ad personam perché, ricordiamolo, questa maggioranza e questo Governo regionale hanno portato in Aula la cosiddetta salva ineleggibili che non penso possa servire ai siciliani ma serviva solo a salvare un paio di deputati di maggioranza”
Anche uno di opposizione in realtà.
“Sì, mi pare fosse del partito Sud chiama Nord quindi Cateno De Luca che, però, più volte ha ribadito che quella norma non riguardava il suo deputato. E poi ci tengo a precisare che la norma bandiera di Schifani cioè quella della ricostituzione dei Consigli provinciali perché è bene spiegarlo ai siciliani le Province non sono mai state abolite nel senso che i servizi ci sono ancora e sono affidati alle Province che ad oggi sono commissariate. Quello che invece la maggioranza voleva fare era re istituire i Consigli provinciali”
“Da più di sei anni diciamo di fare le elezioni di secondo livello. Quello che invece è mancato sono i fondi che nel corso degli anni sono diminuiti per effetto di minori trasferimenti dalla Regione alle Province. La riforma madre da parte di Schifani, quella sbandierata durante la campagna elettorale del 2022, però è stata bocciata.
Le minoranze all’Ars
Parliamo adesso un attimo di opposizioni. Siete tre i partiti di minoranza in Assemblea regionale siciliana. Più volte si è tentato in qualche modo, e qualche volta ci si è anche riuscito, di fare fronte comune. Parliamo di PD, Cinque stelle e Sud chiama Nord di Cateno De Luca, ma adesso andando verso le elezioni anche per effetto regole elettorali strutturalmente diverse da molte altre elezioni, ognuno va per sé.
“Questo è normale! Noi ci siamo presentati con tre candidati Presidenti diversi nel 2022 perché ricordo che c’era Di Paola, cioè io, candidato, Cateno De Luca e Caterina Chinnici. Nel corso di questi anni ci siamo detti fosse opportuno che, almeno in Assemblea regionale siciliana considerando lo stallo che c’è in maggioranza, fare fronte comune in maniera tale da poter far passare delle norme soprattutto nei documenti finanziari che potessero essere utile ai siciliani. Ci siamo riusciti più volte. Ricordiamo in Assemblea regionale che l’unione di questi tre fronti è maggioranza a livello regionale, perché porta a una percentuale maggiore nelle ultime elezioni del 2020. Ovviamente nelle urne e non in parlamento perché è ovvio che se avessimo i deputati la storia sarebbe diversa.
Il fronte alle europee
“Questo fronte però, ci tengo a precisare, deve riuscire ad amalgamarsi nei territori e questo è il messaggio che noi stiamo cercando di dare in questi mesi. E si deve amalgamare nei temi e sui temi portando avanti delle battaglie comuni. Bisogna farlo non a ridosso delle elezioni perché, mi dispiace dirlo, noi abbiamo oramai le esperienze fatte nelle ultime tornate elettorali. Questo fronte si deve eventualmente unire prima che ci si appresti al voto delle prossime regionali.
In ballo la leadership del centrosinistra
Sulle europee ovviamente sarà un terreno di confronto perché è ovvio che c’è in ballo la leadership e la conduzione di questo fronte che noi come Movimento cinque Stelle da tempo rivendichiamo anche perché diciamolo ai siciliani che lo sanno benissimo il Movimento cinque Stelle negli ultimi dieci anni in Sicilia è sempre stato il primo partito. Io sono più che convinto e lo auspico, sarà sempre più il primo partito del fronte alternativo a Meloni e Salvini.
Cosa succederà dopo le elezioni
“Io ricordo che nel 2019, dopo le elezioni, ci furono degli scossoni sia a livello regionale che a livello nazionale. Ho ancora davanti l’immagine di Salvini che in estate era in spiaggia a fare il dj con il cocktail in mano, mentre gli italiani erano in grandissima difficoltà. All’epoca , per effetto delle percentuali di consenso crollate, cadde, se ricordo bene, il governo Conte uno e poi nacque il governo Conte due. Quindi potrebbero esserci degli scossoni importanti, non solo da un punto di vista del fronte alternativo ma anche all’interno della maggioranza. Noi come Movimento cinque Stelle stiamo facendo il possibile e ovviamente è l’appello che facciamo ai siciliani per dare un segnale a questa Meloni e a questo governo di destra che a nostro modo di vedere sta portando avanti delle politiche che stanno mettendo da parte il Sud, la Sicilia e i siciliani”
Le amministrative
“Il Movimento cinque Stelle in questa tornata amministrativa ha fatto una scelta chiara Noi non vogliamo minimamente esporre il simbolo a progetti che non sono stati costruiti nel tempo. Sia il Presidente Conte sia Nuccio Di Paola sono stati chiarissimi. Il Movimento Cinque Stelle mette il simbolo dove ci sono progetti consolidati. Lo stiamo facendo a Gela lo faremo a Caltanissetta dove abbiamo un un sindaco uscente, lo stiamo facendo a Castelvetrano, lo faremo a Monreale, lo faremo probabilmente a Pachino ma ci sono dei centri come ad esempio Bagheria e anche Mazara del Vallo dove il simbolo non ci sarà”
“Se non c’è un chiaro progetto progressista, come dire un chiaro percorso che è stato fatto nel corso del tempo, è ovvio che lì il Movimento cinque Stelle non si presenta. Ma non perché non c’è un gruppo o non c’è la forza di presentare la lista, ma è ovvio che ai siciliani noi vogliamo parlare con dei progetti chiari e se il progetto non è chiaro il simbolo il Movimento cinque Stelle non lo mette”.
I Cinquestelle nelle liste civiche
“Noi abbiamo candidati che nei vari Comuni si presentano all’interno di liste civiche. Ovviamente dovranno fare la richiesta e noi valuteremo candidato per candidato e lista civica per lista civica perché, come abbiamo sempre detto, noi non vogliamo liste civiche che si travestono e poi si alleano magari con i partiti di destra. Su questo noi siamo e saremo molto chiari e trancianti”.
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