Nell’Aula Bunker del carcere Ucciardone di Palermo la seconda Conferenza operativa sul tema “il contrasto alle organizzazioni criminali di alto livello e mafia style – Sfide per le Forze di polizia e le Autorità giudiziarie”, organizzata dalla Direzione Investigativa Antimafia nell’ambito del progetto finanziato dall’Unione Europea ONNET. La conferenza si inserisce nel quadro delle attività della Rete Operativa Antimafia “@ON”: ad oggi sono 22 gli Stati rappresentati per complessive 27 forze di polizia.

I dati sul contrasto alla criminalità in Europa

“Dal 4 giugno abbiamo registrato più di 1.700 casi criminali rientranti nella nostra competenza e abbiamo avviato 300 indagini per una danno stimato all’Ue di circa quattro miliardi di euro. Abbiamo inoltre confiscato più di dieci milioni di euro perché provento di attività criminali e indagato su frodi. Riteniamo che ogni anno vengano persi più di cinquanta miliardi di euro nel bilancio dell’Ue per questo tipo di frodi”. Sono i numeri forniti dalla prima procuratrice capo dell’Ue, Laura Codruta Kovesi, a Palermo.

Sinergia tra le procure

Secondo Codruta, per contrastare le frodi nazionali serve una “strategia a livello europeo”. “Un approccio nazionale non ha più nessun senso – ha aggiunto -. Devono essere rafforzati forti relazioni con tutti i corpi investigativi. Vogliamo stabilire un rapporto stretto con tutte le procure degli stati membri per creare un coordinamento efficace delle indagini”.

La mafia si riorganizza in impresa

“L’incontro di oggi interviene in un momento particolarmente delicato. La crisi economica seguita a quella sanitaria ha determinato condizioni di bisogno, delineando opportunità di profitto per le organizzazioni mafiose, non più orientate soltanto alla vessazione parassitaria dell’economia legale, ma riorganizzate per essere, esse stesse, ‘impresa’, condizionando la libera concorrenza, anche oltre i confini nazionali. Di conseguenza, la cooperazione internazionale si conferma lo strumento privilegiato per contrastare lo sviluppo di modelli criminali che guardano con visione globale ai propri interessi”. Lo ha detto il generale Teo Luzi, comandante generale dell’Arma dei carabinieri.

Il processo di modernizzazione della criminalità organizzata

L’Arma dei Carabinieri è impegnata in 141 attività investigative assieme alle forze di polizia della gran parte dei Paesi qui rappresentati”. “Il comune denominatore di questo nostro impegno è la virulenta diffusione di cosa nostra, della ‘ndrangheta e della camorra che, – ha aggiunto Luzi – pur mantenendo inalterate le proprie strutture territoriali di origine, hanno saputo progredire in un processo di modernizzazione e transnazionalità, cogliendo con tempismo le opportunità offerte dalla globalizzazione dei mercati. La complessità della minaccia richiama l’esigenza di un approccio di contrasto altrettanto moderno e flessibile”.

Contrasto Europeo

Ed è proprio la criminalità organizzata che continua a rappresentare una minaccia per le imprese, per le istituzioni e l’economia, secondo il presidente del Parlamento europeo, David Sassoli. “I gruppi del crimine organizzato – ha detto in un video messaggio – usano i poteri illegali per infiltrarsi nei vari settori dell’economia, addirittura all’interno delle istituzioni pubbliche, intaccando la sicurezza dei cittadini e la loro fiducia nelle Autorità. Contrastare le mafie deve essere una
priorità’ dell’agenda europea”.

Per Palermo è un onore

“Aver scelto Palermo per questa importantissima iniziativa internazionale – ha dichiarato il sindaco Leoluca Orlando – è un onore e do il benvenuto a tutte le cariche istituzionali presenti. Il contrasto al crimine organizzato che ha segnato la vita della nostra città ha trovato un momento significativo con la firma proprio a Palermo nel dicembre 2000 della Convenzione ONU per il contrasto al crimine organizzato transnazionale fortemente voluta dal giudice Giovanni Falcone. A 20 anni dalla Convenzione di Palermo si può confermare che la città, ancora oggi, si pone come riferimento di normative e azioni in tema di lotta alle mafie ormai internazionalmente recepite”.