“È una buona notizia da parte de ministero del Made in Italy, quella di rendere strutturale il numero di pubblica utilità che impiegherebbe una parte dei lavoratori. Ma non è la soluzione che può dare la giusta dignità ai lavoratori Almaviva”. Queste le parole dell’assessore alle Attività Produttive Edy Tamajo a seguito della riunione di oggi pomeriggio al Ministero delle imprese del made in Italy. Un tavolo tecnico che ha coinvolto lo stesso assessore del governo Schifani, componenti del Mimit, del ministero della Salute e i sindacati.

Le parti hanno discusso del futuro dei 700 lavoratori in cassa integrazione a zero ore. La maggior parte di loro sono ex operatori “1500”, il numero verde di pubblica utilità attivato nel gennaio 2020 dal ministero della Salute per rispondere ai dubbi della cittadinanza sull’emergenza Covid19. “Spero e sono convinto che il lavoro del ministro Urso continui e rafforzi la linea della salvaguardia di centinaia di professionalità che ad oggi non hanno certezza”. Conclude Tamajo.

Al tavolo romano anche la politica palermitana

“Seguo la vicenda sui tavoli romani dalla prima ora. Ossia da nove mesi. Anche oggi la riunione al Mimit non ha portato soluzioni concrete. I lavoratori da troppo tempo aspettano risposte certe dalle istituzioni romane. Rendere strutturale il numero di pubblica utilità 1500 con volumi che impiegherebbero circa 100 persone, ossia il 20 percento dei lavoratori in cassa integrazione è una sconfitta per tutti” afferma il consigliere comunale di Palermo, Gianluca Inzerillo che ha partecipato al tavolo romano.

Sindacati, “Su Almaviva ipotesi di soluzione solo per 100 persone”

Al tavolo al ministero delle Imprese e del made in Italy su Almaviva Contact sarebbe emersa l’ipotesi di rendere strutturale il numero di pubblica utilità 1500, l’ex call center Covid, ma con volumi che impiegherebbero circa 100 persone, secondo quanto si apprende da fonti sindacali. Il tavolo sarebbe ancora in corso con la partecipazione anche di rappresentanti dei ministeri di Lavoro e Salute. Le stesse fonti sindacali segnalano incertezza sulla realizzazione stessa del progetto e sui tempi in cui dovrebbe essere ultimato e contestano numeri che sarebbero del tutto incongrui alla platea di 651 lavoratori rimasti in forza ad Almaviva.

Settecento lavoratori in bilico

Si è tenuto al Mimit l’incontro tra Almaviva e i sindacati Slc-Cgil, Fistel-Cisl, Uilcom-Uil per discutere dei 700 lavoratori in cassa integrazione a zero ore, dunque a rischio licenziamento. La maggior parte di loro sono ex operatori “1500”, il numero verde di pubblica utilità attivato il 27 gennaio 2020 dal ministero della Salute per rispondere ai dubbi della cittadinanza sull’emergenza Covid19.

 

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