I sindacati tornano alla carica e minacciano nuove mobilitazioni riguardo all’annosa crisi dell’Ast, la società di trasporto pubblico siciliano. La situazione sarebbe ancora in stallo, si registra soltanto una copiosa corrispondenza tra la Regione e la società. Intanto i paventati tagli delle corse restano lì come una mannaia così come i possibili licenziamenti. Ieri una nuova richiesta dei sindacati a Regione e Ast per un incontro.

Questa volta si bloccano tutti i servizi

I sindacati continuano a lamentare l’assenza di confronto e per questo minacciano nuove azioni di protesta. E’ già accaduto mesi fa, due giornate di sit-in sotto la sede istituzionale dell’Ast spa. E poi anche un presidio sotto la sede dell’assessorato regionale alle Infrastrutture. Iniziativa che aveva fatto ripartire il dialogo per il salvataggio ed il rilancio dell’azienda. “Ma adesso si è ripiombati nel silenzio. Se dobbiamo riprendere le iniziative di protesta per avere il confronto con l’azienda e con la proprietaria Regione siciliana siamo pronti a farlo. Ma questa volta ci si costringe a bloccare i servizi in tutta l’isola”. A scriverlo in una nota congiunta i segretari regionali di Filt Cgil Alessandro Grasso, Fit Cisl Dionisio Giordano, Uiltrasporti Agostino Falanga, Faisa Cisal Aldo Moschella ed Ugl autoferrotranvieri Giuseppe Scannella.

L’incontro urgente

“Non sono questi i tempi del confronto sindacale – aggiungono le sigle – soprattutto quando un’azienda è in stato di crisi come l’Ast. La preoccupazione tra i lavoratori per le sorti della società si accresce ogni giorno. Al momento non ci sono certezze ma fiumi di corrispondenza tra la Regione Siciliana e l’azienda”. Ad essere stato chiesto un incontro urgente alla società a cui viene chiesto di fare in fretta per consegnare bilanci e piano di risanamento. “L’azienda è viva – sostengono i sindacati – e necessita quotidianamente delle giuste attenzioni del suo management per proseguire i servizi d’istituto. E su questo versante, quello della corretta organizzazione interna, del rispetto dei ruoli, dell’efficace pianificazione per il funzionamento dei servizi, abbiamo l’impressione di un’azienda in confusione. Con plurimi e sovrapposti ‘centri di comando’ che risultano inefficaci nella soluzione delle problematiche presenti nelle diverse agenzie della Sicilia. A volte persino in palese contrasto con le disposizioni del direttore generale. Inoltre troppo spesso con disposizioni prive del necessario e propedeutico confronto con le parti sociali”.

Le “colpe” della Regione

Le organizzazioni di categoria non risparmiano neanche la Regione, nonostante la nomina recente del nuovo managment dell’Ast Michele Perrino. “Riteniamo abbia il dovere, in primis con l’assessorato all’ Economia – si legge nella nota -, di dare una risposta alle richieste continue di confronto che abbiamo a più riprese sollecitato. Iniziative fino ad oggi rimaste lettera morta. L’auspicio è di non dover attivare il confronto con l’assessore Falcone attraverso il presidio permanente dei lavoratori sotto la sede dell’assessorato. Ripetendo ciò che abbiamo già concretizzato nei confronti dell’assessorato alle infrastrutture”.

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