Temono per la dismissione dell’Ast. Davanti all’Assessorato Regionale alle Infrastrutture e Mobilità, a Palermo, il sit-in indetto dai sindacati di categoria di CGIL, CISL, UIL, UGL, CISAL per chiedere soluzioni per la vertenza AST e protestare per l’esclusione dei rappresentanti dei lavoratori dal vertice che si terrà oggi alle 11 presso l’Assessorato con il management aziendale.
A rischio 800 lavoratori
“È una vertenza – sostengono i sindacati – che riguarda quasi 800 lavoratori e il futuro del trasporto pubblico nella nostra regione. Urge quindi un tavolo di confronto che coinvolga tutti i soggetti interessati”. I sindacati chiedono la ricapitalizzazione dell’azienda da parte della Regione, socio unico, e un piano aziendale che disegni le sue prospettive, che passano anche per il mantenimento delle tratte urbane che AST sta dismettendo. “Senza queste – è il parere dei sindacati – il futuro dell’azienda è incerto ed eventuali affidamenti dei Comuni ai privati non offrirebbero alcuna garanzia per i lavoratori”.
Cosa dice l’assessore Aricò
“Incontrerò i rappresentanti sindacali lunedì prossimo, 13 febbraio, per ascoltare le loro ragioni e per illustrare l’obiettivo che il governo della Regione intende conseguire. La situazione è delicata e il governo Schifani la sta affrontando con il massimo impegno, con la consapevolezza che è fondamentale garantire ai siciliani un servizio di trasporti efficiente, adeguato alle esigenze e sostenibile finanziariamente”. Lo ha detto l’assessore ai Trasporti e alla mobilità, Alessandro Aricò, in merito alle prese di posizione dei sindacati sulla vertenza Ast.
Un prof per la dismissione del’Ast
Secondo quanto emerso, il presidente della regione Schifani avrebbe “incaricato il professore Michele Perrino, docente di Diritto commerciale al Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università di Palermo, di preparare una relazione su un eventuale piano di dismissione”, come ha detto il deputato regionale di Fratelli d’Italia, Carlo Auteri.
I debiti della partecipata
Sulla società peserebbero 70 milioni di esposizione debitoria (15 verso i fornitori, 20 verso l’agenzia delle entrate e 32 di scopertura bancaria verso il gestore della tesoreria) e 25 milioni di crediti vantati dall’amministrazione regionale. “Se persino la finanziaria regionale sembrerebbe non prendersi cura delle sorti della partecipata regionale di trasporto pubblico, non ci resta che ricordare con la presenza sotto le sedi delle istituzioni che, ancor prima dei problemi di bilancio aziendale, tra l’altro sempre approvati dal Socio Unico Regione siciliana, bisogna avere considerazione dei lavoratori e delle loro famiglie”. Questo hanno detto ieri i sindacai annunciando il sit-in di oggi a Palermo.
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