• Il segretario generale Fisascat Cisl Palermo e Trapani torna sulla vertenza
  • “Situazione sembra essere arenata”
  • “Migliaia di euro di stipendi non corrisposti per 269 lavoratori”

“Sono passati ben 100 giorni da quando il Consiglio Comunale ha deciso di rivedere le determinazioni assunte con la bocciatura dell’atto aggiuntivo alla convenzione urbanistica a suo tempo stipulata tra il Comune di Palermo e la Migliore Spa ma, ad oggi, tutto tace”. Ad accendere nuovamente i riflettori sulla vertenza è Mimma Calabrò, segretario generale della Fisascat Cisl Palermo Trapani.

Una situazione che sembra essere arenata

“Proprio pochi giorni dopo l’iniziale bocciatura – spiega la sindacalista – il Comune di Palermo aveva deciso di rivedere la propria posizione chiedendo alla Curatela Fallimentare del Grande Migliore di integrare la documentazione in loro possesso per chiarire i dubbi sollevati in seno al Consiglio Comunale al fine di poter formulare una nuova proposta deliberativa. In tempi brevissimi il Curatore Fallimentare, Avv. Alberto Marino, ha prontamente provveduto a fornire quanto di sua competenza ma, ancora una volta, la situazione sembra essersi nuovamente arenata”.

Quasi 300 lavoratori in attesa degli stipendi non corrisposti

La Calabrò continua lamentando i lunghi tempi d’attesa e denuncia: “Dobbiamo aspettare che si ripeta quanto già accaduto in passato quando la prima richiesta di proroga dell’atto aggiuntivo presentata dalla Curatela è approdata in aula soltanto dopo 10 mesi? Non bisogna dimenticare che, giorno dopo giorno, aumentano sempre più gli interessi passivi vantati dagli istituti bancari creditori riducendo, conseguentemente, le somme derivate dalla vendita che dovrebbero soddisfare le richieste degli ex dipendenti che, nel tempo, hanno maturato spettanze mai corrisposte, frutto del loro lavoro in azienda. Parliamo – sottolinea – di migliaia e migliaia di euro di stipendi non corrisposti per 269 lavoratori che, oltre a non avere più alcuna copertura data dagli ammortizzatori sociali, vedono naufragare la speranza che, attraverso il cospicuo ricavato della vendita dell’immobile, possano recuperare quanto loro dovuto”.

L’appello al presidente del Consiglio comunale

“È veramente un peccato pensare che un immobile di tali dimensioni e con una posizione strategica dal punto di vista commerciale possa perdere la propria appetibilità, in quanto chi potrebbe aggiudicarselo all’asta dovrebbe ricominciare l’intero iter per la concessione urbanistica. Lanciamo pertanto un appello al Presidente del Consiglio Comunale affinché calendarizzi quanto prima la seduta consiliare. Confidiamo che queste integrazioni possano essere risolutive per la questione e dare speranza agli ex lavoratori del Grande Migliore che, da troppo tempo, aspettano ancora risposte – conclude la sindacalista – Non vogliamo pensare che per posizioni preconcette di logiche partitiche di maggioranza e minoranza si facciano scelte che danneggiano i lavoratori e, più in generale, la città di Palermo”.

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