Mille giovani dei centri sociali in corteo invadono il centro storico contro il summit Libia e la conseguente militarizzazione della città. Nel corso della serata di ieri, il centro storico di Palermo è stato letteralmente invaso da un corteo di 1000 giovani dei centri sociali della città per la Street Parade organizzata con l’intento di manifestare il dissenso rispetto alla Conferenza Internazionale per la Libia che si darà a Palermo il 12 e il 13 novembre e alla conseguente militarizzazione della città.

Con partenza da piazza Rivoluzione, la folta carovana musicale ha strappato la città al controllo, è irrotta in una dimensione ovattata costruita ad arte in vista dell’evento e per i bisogni esclusivi dei delegati di quelle nazioni invitate che giocano un ruolo di predominio militare sul Mediterraneo.

I manifestanti hanno lanciato chiari messaggi contro “le politiche guerrafondaie e i falsi processi di pacificazione, contro la speculazione sui poveri e la discriminazione razziale, contro una città militarizzata e negata di cui non si è più liberi abitanti ma ostaggio dei potenti e delle loro necessità”. Traffico stravolto per giorni, proibiti i parcheggi e chiuse le scuole delle aree prospicienti il Grand Hotel, perquisizioni nelle case. Insomma, solo grandi disagi a danno dei palermitani per un vertice che assume, ancor prima di iniziare, le sembianze di un grande flop.

“Non possiamo accettare che la nostra città ci venga sottratta per permettere lo svolgimento di un summit assolutamente inutile (dal momento che ciò di cui, sostanzialmente, si discuterà sarà come spartirsi i resti della Libia per renderla una zona franca dove sospendere i diritti umani e incarcerare migliaia di migranti), parecchio dispendioso economicamente e che, peraltro, si manifesta come fallito ancor prima di iniziare. Bisogna infatti assolutamente sottolineare , oltre all’assenza dei grandi capi di Stato al posto dei quali vi saranno i semplici delegati, la defezione di una delle fazioni libiche, particolare non da poco se si considera che l’intento manifesto del summit era proprio quello di trovare un accordo tra le fazioni” dice Nicola Calcavecchia dei centro sociali palermitani.

Una carovana che, per tutta risposta, con cori, speakeraggio e musica ad alte frequenze ha voluto arrecare disturbo a danno degli ospiti del summit che si trovano a soggiornare presso alcuni degli alberghi del centro storico, riprendersi la propria città e le proprie strade.

“Tali loschi individui a Palermo non hanno il permesso di dormire sonni sereni – ha sostenuto Alessandro Tagliarini giovane dei centri sociali palermitani –  i palermitani non sono ostaggio dei potenti della Terra. A loro i lussuosi alberghi e i salotti per le conferenze, a noi le strade e le piazze della nostra città da vivere e attraversare come meglio crediamo”