“In una Sicilia ancora ferita da incendi che hanno distrutto migliaia di ettari di boschi e campi e ucciso migliaia di animali, il Governo Musumeci ha come propria priorità quella di anticipare la stagione della caccia, per di più includendo fra le specie cacciabili alcune a rischio“. Lo ha dichiarato Valentina Palmeri, deputata regionale dei Verdi, riferendosi all’apertura – domani mercoledì 1 settembre – del periodo venatorio.

Il ricorso al TAR

I Verdi esprimono il proprio plauso per l’iniziativa delle associazioni ambientaliste che “di fronte al rifiuto di dialogo del Presidente della Regione, hanno presentato un ricorso al TAR perché sia sospeso il calendario venatorio”.

La protesta dei Verdi

Palmeri ha anche annunciato l’adesione dei Verdi – Europa Verde Sicilia al ricorso “perché oggi non si tratta di osteggiare la caccia fine a sé stessa perché non è questo il momento per entrare nel merito. Ma in questo momento non si può restare in silenzio di fronte ad una evidente crisi degli ecosistemi siciliani e del mondo animale, provati da siccità e incendi. Oggi è il momento di guardare oltre i piaceri di pochi e considerare gli interessi di tutti, inclusi coloro che non hanno possibilità di far sentire la propria voce”.

L’attacco a Musumeci

Le associazioni nazionali e regionali WWF Italia, Legambiente Sicilia, Lipu BirdLife Italia, LNDC Animal Protection ed Enpa – difese dagli avvocati Antonella Bonanno e Nicola Giudice – hanno presentato un articolato ricorso al Tribunale Amministrativo Regionale, per contrastare l’arroganza della Regione che, in spregio al buonsenso, incurante delle indicazioni ministeriali e scientifiche ed in violazione delle normative regionali, nazionale e comunitaria, ha deciso di dare il via libera alle 25mila doppiette siciliane.

Interrogazione M5S contro l’apertura anticipata

Il M5S all’Ars si schiera a fianco della associazioni ambientaliste contro l’apertura anticipata della caccia in Sicilia.

I deputati regionali della commissione Ambiente, Stefania Campo, Giampiero Trizzino e Stefano Zito e il vicepresidente della commissione randagismo Salvatore Siragusa esprimono totale solidarietà alle associazioni ambientaliste che hanno impugnato dinanzi al Tar il calendario venatorio varato dall’assessore Scilla che ha addirittura anticipato di un mese la data del via libera alle doppiette, consentendo la caccia anche alla Tortora selvatica, specie a rischio a livello europeo che il Ministero della Transizione ecologica e l’Istituto superiore della Protezione e Ricerca Ambientale avevano più volte chiesto alla Regione di escludere dalla specie cacciabili.

“Non solo – dicono i deputati 5 stelle – Musumeci non ha tenuto conto degli incendi che hanno falcidiato le specie animali: uno stop del calendario venatorio avrebbe potuto salvaguardare gli esemplari sopravvissuti, ma lui è rimasto sordo alla richieste delle associazione ambientaliste”.

“Musumeci – afferma Stefania Campo, prima firmataria di un’ interrogazione appena presentata all’Ars che chiede la revoca o la sostanziale modifica del calendario venatorio – purtroppo è questo, a parole si dichiara ambientalista convinto, nei fatti si muove in direzione diametralmente opposta e lo ha fatto anche per la legge sul randagismo, che da 4 anni stagna in commissione all’Ars.  É  più che evidente che per lui contano molto di più i voti dei cacciatori e delle loro lobby che le ragioni ambientaliste”.

“Il presidente che ama gli animali”

“Dopo la strage degli animali a causa degli incendi, immorale aprire la stagione venatoria come nulla fosse”. Lo ha affermato nei giorni scorsi Fabio Granata, presidente di Articolo 9, che si rivolge al presidente della Regione, Nello Musumeci, perché decida la sospensione dell’attività venatoria.

“Il presidente della Regione che tanto ama gli animali – dice Granata – ha il dovere morale di sospendere per il 2021/22 ogni attività venatoria consentendo cosi il ripopolamento della fauna selvatica tragicamente decimata dalle fiamme.

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