“Per me è stata un’immersione totale dei temi che una città come Palermo propone che sono certamente quelli della legalità in primo piano quindi le interdittive che sono state adottate i provvedimenti collaterali che sono stati necessari.
Ma poi ci sono altri temi da affrontare più direttamente collegati con l’emergenza epidemica in corso e quindi la necessità di favorire una ripresa che potesse coniugare le esigenze economiche della delle attività che in estate col turismo vivono, con quelle della sicurezza che non sono disgiunte. Palermo ha un orientamento verso il turismo verso un turismo culturale e dell’ambiente.
E’ importante che le persone vengano in sicurezza e possano sentirsi sicure. Questo è il grosso impegno che tutte le istituzioni stiamo cercando di portare avanti con le forze di polizia che devono vigilare sui comportamenti”. Lo ha detto il prefetto Giuseppe Forlani in via D’Amelio nel corso delle manifestazioni a 28 anni dalla stage in cui furono uccisi il giudice Paolo Borsellino e gli agenti della scorta.
“In questi mesi ho avuto l’opportunità di girare la costa ho fatto coast to coast dal confine trapanese al confine messinese per vedere anche le tante cose che sicuramente si dovrebbero fare. Dal risanamento ambientale legato allo sversamento illegale che provoca i divieti di balneazione alle demolizioni o il completamento delle demolizioni delle abitazioni abusive – ha aggiunto il prefetto Forlani – Ancora dal contrasto all’abbandono abusivo dei rifiuti lungo le strade.
Credo che sia stata una full immersion almeno per capitoli ecco per poter mettere nell’elenco delle cose che devo approfondire con cui collaborare. Come ho già detto il mio ruolo è quello del facilitatore, la mia è un’istituzione che ci mette al servizio con le proprie responsabilità, ma con l’intenzione di fare squadra tra questi si possono affrontare se c’è questa consapevolezza e questo impegno”.
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