Tornano a protestare i genitori dei bambini della scuola “Raimondo Franchetti“, a Palermo. La protesta è scoppiata stamani in viale dei Picciotti, davanti alla sede della scuola Nazario Sauro dove gli alunni della Franchetti sono stati trasferiti per i doppi turni. Ciò per consentire i lavori di riammodernamento della struttura dell’istituto di via Amedeo D’Aosta, a Romagnolo, attesi da dieci anni.
7 classi trasferite
Sette classi, circa 140 bambini e relative famiglie che avranno la loro vita stravolta, per l’impossibilità del Comune di Palermo di reperire aule all’interno del territorio della II Circoscrizione.
“Doppi turni destabilizzano vite dei ragazzi”
Una scelta obbligata, dunque, quella dei doppi turni pomeridiani, che ha scatenato i malumori dei genitori dei bambini.
“Siamo qui oggi – dice Enza Cuttitta, rappresentante dei genitori della 3^A, ai microfoni di BlogSicilia – perché dopo tante false promesse dell’Amministrazione, non è stata trovata una soluzione adeguata per i nostri figli. Da oggi pomeriggio inizieranno i doppi turni, con tutte le conseguenze del caso. I nostri ragazzi vengono da 2 anni di pandemia, con la privazione di rapporti sociali coi loro coetanei; e andando a scuola il pomeriggio, saranno nuovamente privati di questa socialità. Molti infatti partecipano ad attività extra curricolari: dai corsi di lingua straniera ad attività sportive non agonistiche. Frequentando le lezioni di pomeriggio tutto ciò verrà vanificato”.
A questo si aggiunge il fatto che molte mamme lavorano, quindi “i ragazzi dovranno rimanere soli a casa la mattina e pranzare con qualcosa “alla buona”, e poi recarsi autonomamente a scuola, con difficolta per raggiungere a Brancaccio la nuova sede”.
La protesta: “Immobilismo del Comune”
“Siamo arrabbiati e indignati – aggiunge – perché non c’è stato un interesse a trovare le 7 aule che mancavano. Per le prime 14 sì, ma ne mancano 7. Creata difficoltà alle famiglie. Un disagio per lavori che dovevano iniziare 10 anni fa. Il Comune poteva aveva tutto il tempo per trovare una soluzione adeguata per i nostri figli”.
Il danno e la beffa
Un disagio, ci tiene a precisare un’altra mamma – Cinzia Fenoaltea -“per sforzi che non saranno ripagati, poiché i lavori non saranno terminati prima che i nostri figli andranno alle superiori. Quindi non solo abbiamo avuto il danno: stiamo facendo dei sacrifici per poi non usufruire della scuola ammodernata”.
Un papà, Fracesco Ciprì, sottolinea il disagio per suo figlio che non deambula bene e deve fare cicli di fisioterapia. “Ho mandato mail alla preside ma non sono riusciti a trovare una soluzione per evitare il turno pomeridiano”.
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