L’Assemblea regionale siciliana sceglie il proprio componente per il collegio della Corte dei Conti e dice sì al deputato supplente. Con questi due provvedimenti sgombra il campo dalle questioni all’ordine del giorno dando anche spazio a Fratelli d’Italia che indica il nome per la Corte dei Conti e puntando al ritorno del sereno in vista della finanziaria quater, terzo punto all’ordine del giorno
Maravigna componente della Corte dei Conti
Prima di iniziare il dibattito sulla finanziaria, poi sospeso, l’Ars ha eletto Pietro Ivan Maravigna quale nuovo componente della sezione regionale di controllo della Corte dei conti per la Regione siciliana. L’avvocato catanese è stato scelto dall’Assemblea Regionale siciliana che ha iniziato da questa votazione il suo impegno d’aula di questa settimana. La votazione si è svolta a scrutinio segreto. Maravigna ha ottenuto 37 voti su 65 votanti.
Su questo nome era stato raggiunto un accordo durante una riunione presieduta in mattina dal Presidente dell’Ars Gaetano Galvagno. Ad esprimerlo è stato Fratelli d’Italia ma dentro il partito ci sono stati malumori ed un confronto dialettico fra palermitani e catanesi prima che il nome passasse.
Parere favorevole al deputato supplente
All’ordine del giorno anche il voto per il parere obbligatorio sulla riforma costituzionale dello Statuto siciliano che introduce il deputato supplente. La riforma è stata proposta da Roma ma trova il consenso della maggioranza di centrodestra. Di fatto serve a consentire il subentro del “supplente” nel caso in cui un deputato venga nominato assessore regionale. In questo modo la componente parlamentare della maggioranza non subisce scossoni dalla scelta di un assessore.
Anche questa votazione si è tenuta a scrutinio segreto. L’Ars ha detto sì con 37 voti favorevoli e 28 no. Parere dunque favorevole da parte del Parlamento siciliano alla proposta dio legge costituzionale che incide sullo Statuto Siciliano e che adesso dovrà andare in discussione nei due rami del Parlamento dove dovrà essere approvata due volte per ciascuna camera come previsto dalla procedura di riforma costituzionale.




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