La situazione economica della piccola e media imprenditoria cittadina si fa sempre più difficile a Palermo dove alcune vie, prima luoghi di un’intensa vita commerciale, oggi sono letteralmente desertificati. Tra queste c’è la  sconfortante dimensione di una delle vie più belle di Palermo, come la via Roma, che negli ultimi 10 anni  vive un incessante abbandono dei locali commerciali, che prima l’avevano resa fiorente e ricca. Il motivo, secondo Nadia Spallitta, esponente di Europa Verde, è da collegare alle “scelte a mio avviso illogiche oltre che illegittime di questa Amministrazione”.

Percorrendo il tratto che dalla stazione arriva a Piazza Sturzo, si susseguono i negozi chiusi e abbandonati, trasferiti fuori dalla Ztl o in vendita, “mentre l’amministrazione si intestardisce con provvedimenti che non sono soltanto inutili ma che si stanno rivelando anche dannosi per la nostra economia”, continua la Spallitta secondo cui manca ad oggi un aggiornato piano del traffico urbano, manca il piano metropolitano della mobilità sostenibile, “non è chiaro quali siano le opere pubbliche finanziate per il triennio 2020-2023 e tuttavia ci si ostina con il mantenimento delle Ztl diurne e notturne che sicuramente non hanno risolto i problemi dell’inquinamento, tant’è che nel 2019 la città si collocava al 97esimo posto in Italia su 100 per smog e qualità dell’aria”.

“Tra l’altro – aggiunge -non mi sembra che di fronte alla crisi economica, aggravata dai cantieri perennemente ed  inspiegabilmente aperti, oltre che dall’emergenza sanitaria, l’Amministrazione comunale si sia attivata con provvedimenti di sostegno rivolti soprattutto agli esercizi commerciali, dalla sospensione della Ztl, quantomeno sotto il profilo tariffario, all’eliminazione della Tari o altre tasse comunali o dalla implementazione, in modo adeguato, dei servizi pubblici, alla velocizzazione dei cantieri, solo per fare alcuni esempi. Ritengo che la desertificazione commerciale di importanti vie storiche, come via Roma, implichi responsabilità politiche e amministrative. Auspico che le associazioni di categoria facciano sentire forte la loro voce per evitare la morte commerciale, con tutte le ricadute negative, anche in termini di occupazione e lavoro, della nostra città”.