Sulla vicenda delle famiglie che occupano abusivamente gli immobili di via Savagnone a Palermo interviene Potere al Popolo con una nota che riceviamo e pubblichiamo integralmente. Ecco cosa si legge:

Avevano una grande aspettativa le 13 famiglie senza casa che occupano i locali di Via Savagnone nell’apprendere la notizia che l’Assessore Mattina li avrebbe incontrati. Sfortunatamente, tale aspettativa è stata totalmente disattesa da quanto si son sentiti dire durante l’incontro avvenuto ieri, appunto, con l’Assessore Mattina.

Le famiglie, qualche giorno fa, hanno presentato un ricorso al Tar per chiedere che venga sospeso il procedimento di sgombero che li ha colpiti. Hanno inoltre motivato tale richiesta, facendo presente che tra i membri delle 13 famiglie vi sono 27 minori, 2 disabili e 2 donne in gravidanza. Il Tar ha fissato per l’8 Novembre la giornata in cui si pronuncerà, e la richiesta delle famiglie potrebbe essere accolta così come rifiutata.

Ebbene, l’Assessore Mattina chiede alle famiglie di ritirare entro 24 ore il ricorso presentato al Tar, “garantendo” 45 giorni di tempo per trovare una soluzione alternativa; altrimenti, a partire da venerdì, le procedure di sgombero potranno essere avviate in qualsiasi momento. Se le famiglie avessero deciso di accettare, l’Assessore avrebbe comunicato la loro decisione al comitato per l’ordine e la sicurezza riunitosi in Prefettura.
Dopo essersi consultate tra loro, le famiglie hanno deciso di rifiutare la richiesta dell’assessore.

La proposta alternativa avanzata dal Comune è quella di far rientrare le famiglie in un progetto di “accompagnamento all’autonomia abitativa”, che consiste nell’avere a disposizione un budget economico per affittare una casa per 6 mesi.

La proposta è inaccettabile per vari motivi:
Nessun privato affitta case alle famiglie senza reddito, perché non hanno garanzie
-Altre famiglie in passato hanno affrontato questo “percorso” e sono finite per essere nuovamente sfrattate.
Le famiglie non sono oggetti che possono traslocare le poche cose che hanno ogni 6 mesi e ricevere continui sfratti. Hanno bisogno di sicurezza, hanno bisogno di una casa!

Le 13 famiglie sono assolutamente consapevoli che esiste una graduatoria per l’emergenza abitativa e che va rispettata, non vogliono scavalcare nessuno, chiedono soltanto che il Comune individui uno dei tanti immobili di sua proprietà, tra quelli in disuso, per trovare riparo. Sono disponibili a lavorare loro stessi qualora l’immobile necessiti di lavori di ristrutturazione. Una proposta assolutamente fattibile, se solo ci fosse volontà di attuarla.

Seguiremo da vicino la vicenda di queste 13 famiglie in emergenza abitativa; la seguiremo da un punto di vista politico ma anche giudiziario, utilizzando tutti i mezzi a nostra disposizione, tra cui quelli mediatici e la piazza”.