Emergenza cimiteri infinita a Palermo. Neppure per il 2 novembre si respira aria di cambiamento. Piuttosto l’odore che dai Rotoli si alza nell’aria è un netto tanfo di morte misto a vergogna. Sì, perché nonostante il maquillage fatto di fretta e furia negli ultimi giorni, al cimitero comunale di Palermo l’aria che si respira è quella dell’indignazione e dello scandalo.

Vergogna nazionale

I parenti dei defunti denunciano una situazione paradossale, che è finita sotto gli occhi di tutti, perfino a livello nazionale. Uno scandalo di proporzioni cosmiche che nessuno sembra riuscire a risolvere. Impossibile portare un fiore ad un proprio caro sepolto ai Rotoli e non accorgersi della inefficienza per una situazione che ormai si trascina da anni. Dai gazebo delle tensostrutture esce un odore insopportabile e i parenti dei defunti sono costretti a uscire.

Ritardi su ritardi

Alle circa 800 bare insepolte rimasta a marcire in deposito o in tensostrutture, si aggiungono i ritardi per la costruzione dei nuovi loculi.

Il Comune pochi giorni fa aveva annunciato la collocazione di 424 nuovi loculi entro fine gennaio, “che consentiranno di dimezzare il numero di salme in deposito – spiegava l’Assessore ai Cimiteri Toni Sala – anche in assenza del piano triennale delle opere pubbliche. Il Rup ha stimato in quattro mesi i tempi tecnici per l’affidamento, l’esecuzione e il collaudo dei lavori, ci auguriamo che questa, insieme alle altre iniziative intraprese, ci consenta di tornare al più presto alla normalità”. Un augurio che tuttavia si scontra già con i primi ritardi: “La scadenza del Rup è impossibile da rispettare”, corregge il tiro l’assessore Sala, come riporta oggi il Giornale di Sicilia – se ne parlerà a fine febbraio. Un mese in più (almeno per il momento).

Il maquillage e gli atti vandalici

E mentre i viali sono stati “tirati a lucido”, ripuliti e i cestini svuotati, nei giorni del grande afflusso di palermitani per la commemorazione dei defunti non mancano le polemiche. E perfino gli atti vandalici. Qualcuno ha danneggiato il rubinetto di una delle 30 fontanelle e si è trovata la cisterna quasi a secco.

“Nel frattempo facciamo quanto è nelle nostre possibilità per dare risposte a tante famiglie che attendono di poter dare degna sepoltura ai propri cari”, aveva detto pochi giorni fa il sindaco Orlando.

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