Ci risiamo. Vicolo Bernava rischia di provocare ancora un ritardo per il completamento del passante ferroviario. Perchè? C’è un intoppo col progetto, che pare si debba, se non rifare, quantomeno rivedere. E i pendolari si infuriano. Da un mese e mezzo c operai, ruspe, gru, paranchi, camion e pale meccaniche fra via Bernava e via Imera sono ferme. Il problema sembra essere di nuovo geologico: insomma, la falda acquifera non vuole veramente saperne di starsene buona e si rischia un altro patatrac, come l’ultima volta, quando i lavori furono fermi quasi 6 anni.
Al momento gli unici operai che si vedono in movimento sono quelli che stanno effettuando uno scavo lungo la via Pier Paolo Pasolini, il tracciato prevede il proseguimento, tagliando via D’Ossuna, fino alla via Antonio Bruno e connettersi al cantiere che è impiantato fra via Imera e corso Alberto Amedeo, lì dove sorgerà la cosiddetta fermata Papireto.
Due settimane per un nuovo progetto
Secondo Rete ferroviaria italiana, comunque, il problema c’è ma nel giro di due settimane “la rimodulazione del progetto dovrebbe essere già pronta”. E non ci sarà bisogno di effettuare altre gare, altri passaggi burocratici, altre autorizzazioni: l’impresa, infatti, rimane la stessa. .
Il problema tratta A
Ci sarebbe anche un altro problema da superare per la messa in esercizio del secondo binario in tratta A: ad agosto andò deserta la gara d’appalto da 17 milioni di euro per gli impianti tecnologici fra le stazioni Orlèans , Papireto e Lolli. Anche su questo punto, Rfi sta riformulando il bando aggiornando i prezzi “e contiamo a giugno di potere lanciare il nuovo bando”.
L’ira dei pendolari
“Stiamo entrando, anzi senza accorgercene siamo nel bel mezzo , di una nuova era in cui l’intelligenza artificiale impera, ma i lavori ferroviari in Sicilia registrano l’atavica latitanza – dice Giacomo Fazio, presidente del comitato pendolari Ciufer -. Dal raddoppio Ogliastrillo-Castelbuono, al secondo binario verso San Lorenzo, ma il vero paradosso è l’ormai tristemente famoso vicolo Bernava. Anni di diatribe, poi sembrava che si fosse trovata la soluzione. Ma ad oggi non c’è nessuna certezza, neppure su quando questi benedetti lavori finiranno, in modo da completare il raddoppio Palermo-Aeroporto Punta Raisi. Dov’è la politica siciliana? Chiediamo una decisa presa di posizione onde sbloccare questa vergogna palermitana”.
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