La villetta di piazza Principe di Camporeale, nel quartiere Noce di Palermo, vive un evidente stato di abbandono. Uno stato di degrado sottolineato dai membri dell’associazione “Basta Volerlo”, gruppo di volontari percettori del reddito di cittadinanza che hanno deciso di mettersi a disposizione della comunità. Una tipologia d’iniziativa di guerrilla gardening che ha avuto diverse applicazioni anche in altre aree della città, come ad esempio allo Zen. Proprio l’organizzazione aveva avuto in affidamento lo spazio verde della V circoscrizione. Le attività prevedevano la pulizia e il diserbo dell’area. Ma, a causa della necessità di avviare i lavori sul collettore fognario, tale concessione è stata ritirata.
Una decisione che ha cancellato i progressi che si erano fatti sullo spazio in questione. A rendere più amaro il tutto vi è l’evidenza che quei lavori che dovevano partire nel mese di maggio non si sono di fatto mai avviati. Un fatto che ha portato oggi gli attivisti nuovamente all’interno dello spazio verde, al fine di ripulirlo e di riaccendere i riflettori su una villetta che, prima dell’intervento dell’associazione, era rimasta a lungo chiusa. Il tutto in un momento nel quale l’emergenza rifiuti costringe ad una riflessione sulle carenze di personale delle Partecipate del Comune e sulla necessità di garantire una maggiore attenzione sulle periferie.
L’appello dell’associazione basta volerlo
Una situazione immortale dal presidente dell’associazione “Basta Volerlo” Davide Grasso. “La villetta è stata chiusa per 30 anni, ma siamo riuscito a farla riaprire circa tre anni fa. Noi la abbiamo avuta in affidamento a febbraio 2021 tramite il Comune di Palermo. Però poi, a fine maggio, ci è arrivata una mail in cui ci comunicavano la revoca dell’affidamento della villetta in quanto, dal 7 giugno, dovevano iniziare dei lavori al collettore fognario. Un cantiere che non si è mai aperto“.
“E proprio a causa dell’impossibilità di avere in affidamento lo spazio verde, il rappresentante dell’associazione puntualizza lo stato desolante in cui versa la villetta. “Come potete vedere, la villetta è così nel degrado più assoluto ed è stata abbandonata. Noi chiediamo o un nuovo affidamento alla nostra associazione o che il Comune si occupi di questi spazi. Non è corretto che chi vuole venire qui per portare dei bambini, a leggere un libro o a ritrovarsi come punto di aggregazione, trovi delle complicazioni nel fare ciò“.
UN’ASSOCIAZIONE DI PERCETTORI DEL REDDITO DI CITTADINANZA
Una visione sostenuta anche dal vicepresidente Pasquale D’Amato, che evidenzia l’intento dei volontari nella gestione degli spazi verdi. “Basta Volerlo è un’associazione composta da percettori del reddito di cittadinanza. Il nostro intento è quello di far prevalere il senso civico. Vogliamo dimostrare che chi percepisce il reddito non è un fannullone, ma vuole lavorare ma purtroppo non ha avuto la fortuna di avere un contratto di lavoro. Abbiamo deciso di aiutare le istituzioni, come la Rap, dedite al servizio di pulizia ad oggi però in carenza di organico. Ciò in modo da consegnare degli spazi dove il cittadino può vivere e trascorrere del tempo con la propria famiglia“.
“Cosa che non è stata possibile in piazza Principe di Camporeale da due mesi a questa parte – sottolinea amaramente D’Amato -. Noi eravamo orgogliosi di aver tenuto pulito questo spazio, ci riempiva di gioia. Siamo davvero delusi. Abbiamo visto, dopo due mesi dal mancato affidamento, il degrado più totale. Delle famiglie non c’è più l’ombra, vi sono soltanto degli ubriaconi che vengono qui a bere. Questo ci ha chiuso il cuore. Perciò siamo venuti qui per ripulire la villa, perchè il cittadino deve vivere nella pulizia e nella dignità“.
Un ultimo chiaramento lo ha voluto fare Tony Guarino, uno dei volti più attivi dell’organizzazione. Il volontario vuole palesare la totale assenza di bandiere politiche all’interno del gruppo. “Noi siamo un’associazione di percettori del reddito di cittadinanza, che non appoggia nessun partito politico. Siamo tutti volontari che hanno deciso di rendersi utili alla collettività. Molti ci confondono con altre situazione. Noi siamo la prima realtà di questo tipo nata a Palermo“.
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