Ritorna a Talk Sicilia Vincenzo Biagio Paradiso. Per inaugurare la nuova stagione del talk di Blog Sicilia abbiamo ricominciato dal punto esatto da dove era iniziata, più di un anno e mezzo fa, questa avventura un po’ social, un po’ per la tv. Paradiso, infatti, è stato uno dei primi ospiti del programma.  A quei tempi eravamo in piena emergenza Covid e non sapevamo se e come quella pandemia sarebbe finita. Oggi, magari il virus crea meno ansia, ma ci sono tanti dilemmi aperti sul nostro destino, sul destino – senza voler sembrare troppo sapienti- dell’umanità.

A Talk Sicilia una riflessione su crisi e identità

Paradiso, dirigente d’azienda e profondo conoscitore dei temi filosofici e religiosi, ci ha raccontato nuovamente il suo punto di vista, alla luce delle cose che stiamo vivendo ogni giorno, un tourbillon di crisi e controversie, talmente profondi ed estesi da lasciare un minuscolo spiraglio alla speranza. Con Vincenzo Paradiso, perciò, ci siamo posti la domanda delle domande: che mondo stiamo lasciando ai nostri figli?

Paradiso, “cambiato paradigma, oggi il vero problema è una cultura reale della conoscenza”

L’analisi di Paradiso riavvolge il nastro temporale e ci riporta alla prima puntata di Talk Sicilia: “era un periodo di grande crisi e su alcuni temi quali la cultura, la fede, l’economia ci si interrogava abbastanza perché la visione che noi possiamo avere dobbiamo avere anche guardando soprattutto il nostro passato e che le crisi hanno attraversato l’umanità fin dalle sue origini. Crisi dettate dalla guerre, crisi dettate dalla economia, crisi dettate da sentimenti religiosi o anti religiosi. Però ce la siamo sempre cavata”. Questo il messaggio di speranza. Ma come nutrire la speranza di questi tempi? “Secondo me c’è un paradigma che oggi va studiato meglio – indica Paradiso – e cioè la conoscenza delle crisi. Oggi più che mai noi abbiamo un problema di conoscenza di quello che è la crisi, di quello che è il nemico, di quello che è anche il mondo che ci attraversa. Tutto questo  è dato da due fenomeni: la velocità dell’informazione e il cambiamento dell’informazione e della formazione che è avvenuto con Internet. Pensiamo ai social che oggi attraversano, nel bene e nel male, ognuno di noi”.

Quanto pesano, dunque, i social, nel mondo che stiamo vivendo: “Condizionano il nostro io. Ma al tempo stesso cerchiamo di condizionare l’io degli altri.  Secondo me, a livello psicologico, è la cosa che più di tutto, in questo momento aggrava la situazione di quello che io dico la conoscenza del nemico. Noi siamo figli di un periodo quando l’ideologia imperversava. Avevamo idea di chi era il nostro nemico. Oggi cerchiamo di identificare il nemico. Possiamo identificare il presidente Putin come nemico dell’Occidente oppure possiamo identificare il presidente Biden come nemico dell’Europa“.

Le radici cristiane dell’Europa? Forse c’erano una volta, oggi comanda il sistema finanziario

Da dove ripartire? Su quali valori provare a rimettersi in marcia? E le radici cristiane dell’Europa sono ancora un vessillo a cui aggrapparci? “L’Europa ha una matrice cristiana? – si chiede Paradiso –  Forse era giusto dirlo ai primi degli anni 50, quando la storia dell’Europa partì sull’onda di De Gasperi. Oggi è più complicato, perché l’identità non si crea su un concetto, su un valore astratto. L’identità si crea su fatti concreti e i fatti concreti sono assolutamente quelli che sono. Il rispetto dell’uomo e anche il rispetto della propria cultura. È difficile realizzarlo in Europa perché l’Europa, così come i singoli Paesi europei, hanno identità plurime. Noi viviamo in Sicilia e non possiamo dire che il popolo siciliano abbia solo un’identità siciliana. Noi rappresentiamo tante identità, tante culture”.

Ecco l’intervista integrale rilasciata da Vincenzo Biagio Paradiso a Talk Sicilia.

 

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