“Ho ascoltato attentamente le parole della professoressa Giovanna Corrao, dopo il gravissimo episodio di violenza sessuale di Palermo. Da nonna, mamma e da assessore alla Famiglia condivido molto di ciò che ha detto. È per questo che oggi pomeriggio ho deciso di mettermi in contatto con lei. Credo che tutti insieme abbiamo l’obbligo di risalire la china del fallimento sociale di cui l’insegnante parla nel video”. Lo dice l’assessore regionale Nuccia Albano dopo aver parlato al telefono con la docente palermitana che dal suo profilo social ha rivolto a genitori e insegnanti un accorato appello divenuto virale.

“Ho proposto alla docente di confrontarci sugli strumenti comunicativi più utili per sensibilizzare l’opinione pubblica e per svegliare le coscienze. Abbiamo condiviso la necessità di sostenere azioni sinergiche che possano favorire una rinascita dei valori sia tra i giovani che all’interno delle famiglie”, conclude l’assessore.

 

L’appello

Sta facendo il giro del web il video-appello della professoressa palermitana Giovanna Corrao, insegnante di Lettere e Filosofia, scrittrice, speaker radiofonica e attrice teatrale. Un j’accuse senza mezzi termini ai genitori palermitani dopo il grave episodio di violenza sessuale che ha visto una 19enne vittima di abusi da parte di un branco di 7 giovanissimi.

Video-appello virale della prof palermitana. Attacco diretto ai genitori: “Dico la verità che non volete sentire”

“Mi corre l’obbligo di dirvi la verità in faccia, perché se non ve la dico io voi la verità non ve la dite…”, attacca la prof nel suo video diventato virale con oltre 1 milione di visualizzazioni in sole 24 ore. “Siete talmente assuefatti all’ipocrisia…Sì, parlo con te! La verità non la vuoi sentire neanche quando la tua coscienza ti parla la mattina allo specchio”. E qual è questa scomoda verità? “Siamo un branco di falliti!“, tuona la Corrao. “I nostri figli stuprano le ragazzine! Quindi qualcosa è andato male nel nostro progetto genitoriale negli ultimi 40 anni!”.

“Siamo un branco di falliti” secondo la docente

La docente non usa mezzi termini e chiama in causa le responsabilità dei genitori: “Riguarda anche tuo figlio! Perché tuo figlio non lo conosci…”. “Siamo in emergenza sociale soprattutto per quanto riguarda l’emergenza educativa”, accusa. “Tu non funzioni come padre, come madre, come struttura sociale, come professore, come maestro e come nonno!”. “Tenete sporca la città come tenete sporca la vostra casa interiore perché siete vili e ipocriti, vi faciti sempre e solo selfie… un capiti nenti! Vi fate i fatti vostri e lasciati i figli davanti ai cellulari! […] Dovete controllare i vostri figli!”.

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