Cinque agenti penitenziari sono rimasti contusi (tre dei quali sono finiti in ospedale) ieri nel carcere minorile Malaspina a Palermo per l’aggressione di un detenuto.
Lo dice la segreteria del Sindacato autonomo polizia penitenziaria Sappe.
“Quel che è accaduto ieri nell’Istituto penale per minorenni di Palermo, con la violenta aggressione ai poliziotti, ha riportato alla ribalta le difficoltà della struttura detentiva e delle gravi condizioni operative nelle quali lavora ogni giorno il personale di Polizia Penitenziaria. Dove sono ora quelli che rivendicano ad ogni piè sospinto più diritti e più attenzione per i criminali ma si scordano sistematicamente dei servitori dello Stato, come gli Agenti di Polizia Penitenziaria e gli appartenenti alle Forze dell’Ordine, che ogni giorno rischiano la vita per la salvaguardia delle Istituzioni?”, dice il segretario Donato Capece.
“Al detenuto protagonista ieri della folle violenza era stato sequestrato una settimana fa un telefonino cellulare – aggiunge Capece – ma evidentemente la risposta della direzione dell’Istituto in termini disciplinari è stata assai blanda se a distanza di sette giorni ha aggredito e ferito ieri dei poliziotti penitenziari”.
La casa circondariale Malaspina ospita detenuti minorenni. A dare notizia del ritrovamento del cellulare, era stato Gioacchino Veneziano, Segretario Generale della UILPA Polizia Penitenziaria della Sicilia, che aveva parlato di un aumento delle misure di sicurezza all’interno del carcere.
“Infatti – aveva dichiarato il sindacalista, fornendo ulteriori dettagli sulla vicenda, – già nella prima serata dell’arresto i Poliziotti comandati dal Dirigente della Polizia Penitenziaria dott. Francesco Cerami, avevano intensificato i controlli, dopo circa due giorni di attenta osservazione nei confronti del detenuto, che fin dal suo ingresso e dalla perquisizione aveva dato sospetti per il suo atteggiamento nervoso e preoccupato, ma la sinergia tra operatori di Polizia e il determinante ausilio del sistema di videosorveglianza ha consentito il ritrovamento di un micro cellulare ingegnosamente occultato in un calzino con all’interno una micro sim.”
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