“I nuovi recenti casi di efferata violenza contro le donne devono farci riflettere su quanto ancora ci sia da fare per la costruzione della cultura del rispetto di genere”. Parole del presidente della Regione, Renato Schifani, che ha voluto prendere posizione oggi nella “Giornata internazionale contro la violenza sulle donne”. A suo modo di vedere serve un lavoro che possa coinvolgere tutti gli attori della società. Chiaramente ognuno nel suo ruolo e quindi con le sue possibilità. “Un lavoro – aggiunge Schifani – che deve vedere insieme istituzioni, politica, scuola e famiglia, uniti per un obiettivo comune”.

Ad ognuno la sua parte

“Ognuno  – ha proseguito Schifani  – deve fare la sua parte e la Regione Siciliana metterà in campo tutto ciò che è nelle sue possibilità. Per essere al fianco delle donne vittime di violenza, ma soprattutto agendo sul fronte della prevenzione di questo fenomeno. Sopratuttto per l’impatto e la rilevanza sociale che queste forme di prevaricazione hanno nella vita della nostra comunità. Quello che serve è prima di tutto un cambio di passo culturale, in una società che deve lasciarsi alle spalle logiche di violenza inaccettabili. Per affrancarsi da modelli sociali ed educativi nei quali la prevaricazione maschile verso le donne è ritenuta normale, o quasi, a partire dai piccoli gesti quotidiani”.

L’impegno sui centri antiviolenza

Il presidente Schifani ha accolto recentemente l’appello della presidente della Fondazione Bellisario, Lella Golfo. Quello di realizzare, in alcuni degli immobili sequestrati alla mafia e assegnati alla Regione, dei centri antiviolenza. “Sono convinto che la criminalità si combatta anche con segnali come questo e dando il buon esempio” ha detto portando il saluto di apertura ai lavori del seminario internazionale “Donne sole al comando?”, organizzato a Palermo dalla Fondazione Marisa Bellisario nell’ottobre scorso. Il governatore, rivolgendosi alle centinaia di donne imprenditrici arrivate da tutta Italia al Convitto Falcone, ha sottolineato anche l’accelerazione che il governo regionale ha impresso nell’erogazione dei finanziamenti alle imprese attraverso l’Irfis, la finanziaria della Regione, e il sostegno all’imprenditoria femminile e giovanile. “Abbiamo destinato –ha detto – circa 350 milioni di euro per fronteggiare i rincari dei costi energetici e l’aumento delle materie prime, dando una boccata d’ossigeno alle aziende siciliane già colpite dalla crisi economica causata dalla pandemia e dal conflitto russo-ucraino”.

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