Un uomo di 45 anni è stato condannato a 8 anni dal giudice della seconda sezione del Tribunale di Palermo con l’accusa di violenza sessuale nei confronti della figlia della ex compagna. L’uomo, per ottenere il silenzio della donna,  le aveva offerto di comprarle una casa che accettò. Ora anche lei è indagata per falsa ritrattazione.A. G., 45 anni, resta ai domiciliari dopo la condanna. I suoi legali faranno appello contro la sentenza. Lo riporta il Giornale di Sicilia.

Una storia raccapricciante, sorta dopo che l’uomo, un imprenditore facoltoso impegnato nel campo dell’edilizia, aveva divorziato dalla moglie. Andò a convivere con un’altra donna che aveva tra figli, due adolescenti e una piccola bambina. Proprio sulla bimba l’uomo avrebbe rivolto le sue attenzioni, come sostenuto dal procuratore aggiunto Maria Rosaria Perricone, del pool soggetti deboli, coordinato dal procuratore aggiunto Annamaria Picozzi.

Dopo essere rimasto solo con la bambina, l’uomo avrebbe  approfittato della situazione. La bimba però raccontò tutto alla madre che allontanò l’uomo dalla casa e denunciò tutto alla polizia. L’uomo però cercò di convincere la compagna a ritrattare la denuncia promettendola l’acquisto di una casa. La donna avrebbe accettato nonostante la figlia avesse confermato davanti ai pm le attenzioni dell’uomo. 

Nonostante la figlia avesse confermato, lei avrebbe detto di essersi sbagliata, di avere inventato le accuse per vendetta nei confronti di lui, che la trattava male e voleva lasciarla. I pm del pool che segue quotidianamente questi casi si erano insospettiti: molte cose non tornavano e avevano dovuto interrompere il verbale di sommarie informazioni, mettendo la donna sotto indagine. Lei poi si era avvalsa della facoltà di non rispondere. E i giudici hanno creduto alla sua prima versione.

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