Aegusa, lo yacht amato da Franca Florio

  • Alla Palazzina dei Quattro Pizzi la mostra dedicata alla grande famiglia siciliana e al mare
  • Alcuni degli oggetti esposti provengono dalle imbarcazioni private della famiglia
  • L’Aegusa venne trasformato in nave da guerra e affondato a Malta

Il suo nome è Aegusa ed è uno degli yacth che ha fatto la storia della Famiglia Florio. Il lungo viaggio di questa imbarcazione, fatta costruire dai Florio e trasformata in nave da guerra nella prima guerra mondiale, fa capolino tra gli eventi di Restart, il festival in programma a Palermo dal 2 luglio al 28 agosto.

 

Il Florio e il mare

La grande famiglia siciliana del 1800 ha costruito il suo successo lungo le rotte marittime. Ma oltre a commerci e relazioni, il mare era per i Florio anche il buen retiro. Una flotta di yacht privati testimonia la grande passione per le avventure in mare.

La mostra dedicata ai Florio si tiene nella Palazzina dei Quattro Pizzi, quella che tutti conoscono come la Tonnara dei Florio all’Arenella. La mostra può essere visitata ogni venerdì e sabato (dalle 18 alle 23) , dal 2 luglio al 14 agosto ( ogni venerdì e sabato dalle 18 alle 23 ). Il legame dei Florio con le barche d’altura inizia con il  “Mary Queen” di Ignazio senior. Il figlio Ignazio, definito junior, non badò a spese e mise insieme una flotta di yatch: “Sultana”, “Valkirie”, “Fieramosca”, “Franca” e “Aretusa” ai quali cui si aggiunse, dopo pochi anni, l’Aegusa. Dal Sultana e dall’Aegusa arrivano parecchi degli oggetti della collezione personale di Franca Florio, in mostra adesso con Restart.

La storia dell’Aegusa si incrocia con la grande tradizione velica e con il primo conflitto mondiale. Lo yatch venne armato nei cantieri scozzesi di Greenock, “Scotts Shipbuilding and Engineering Company Limited,a quei tempi azienda leader a livello mondiale nel campo delle costruzioni navali. L’Aegusa venne completato a metà di luglio del 1896  come “Steel screw steamer” ed immediatamente registrato a Palermo, sotto la bandiera della “Florio Società Italiana di Navigazione” del  Commendatore Ignazio Florio.

Ad aprile del 1899 il vascello viene trasfetito nel registo navale  di Londra e la proprietà passa a Sir Thomas Lipton, che ne cambia il nome e lo chiama “Erin”. A bordo di quello yacht, l’industriale del thè, seguiva le regate di Coppa America. Nel 1914, con la prima guerra mondiale in corso, il battello viene requisito prima dalla Croce Rossa e poi dalla Marina reale britannica. Trasformato in nave ospedale con le insegne della Croce Rossa e assume nuovamente il nome di Aegusa. Un anno dopo, viene nuovamente ristrutturato e armato come nave da guerra. L’Aegusa compierà missioni nel Mare del Nord e nel Mediterraneo.  L’Aegusa verrà affondato all’ingresso del Grand Harbour di Malta il 28 aprile del 1916, a causa di una mina piazzata dal sottomarino U-73 della marina tedesca, sotto il  comando di Gustav Sieß. Quel giorno la Marina britannica perse tre battelli in un solo colpo.  Oltre all’Aegusa vennero affondate anche il “Russell” e il “Nasturtium”. Quelle tre imbarcazioni sono diventate una leggenda dei mari, creando un triangolo sottomarino di rottami conservati dalle acque del Mediterraneo.  Il relitto dell’Aegusa è stato individuato all’inizio del 2013. Nel 2015 la spedizione “U Boat Navigator” è riuscita a  filmare e fotografare in modo molto dettagliato i resti di quello yacht.

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