Oltre al danno, anche la beffa. La percentuale del credito d’imposta per investimenti nella Zes unica, effettivamente fruibile da ciascun beneficiario, è scesa a circa il 10% dell’investimento. Con il provvedimento dello scorso 22 luglio, l’Agenzia delle Entrate ha rivisto il meccanismo di assegnazione delle risorse destinate al credito d’imposta riducendolo di fatto al 10% della percentuale prevista dalla norma.
Quindi, la percentuale del credito d’imposta effettivamente fruibile dalle imprese che effettuano investimenti dal 1° gennaio al 15 novembre 2024, specificamente per l’acquisizione di beni strumentali destinati a strutture produttive situate nella Zes unica è pari al 10,60%, il 17,67 % del 60%. Tale determinazione anche in considerazione delle scarse risorse stanziate, pari ad 1.670.000.000 euro sicuramente insufficienti rispetto agli investimenti da realizzare o già realizzati. Una vera beffa per tante piccole e medie imprese del Sud.
Siragusa, “Imprese hanno considerato agevolazioni su percentuali più alte”
“A fronte della disponibilità finanziaria messa in campo, pari a 1,7 miliardi di euro, le istanze da parte del mondo imprenditoriale hanno raggiunto un fabbisogno di ben 9 miliardi – dichiara Giacomo Siragusa, Responsabile sviluppo Assoimpresa Italia – le imprese, inoltre, hanno programmato gli investimenti considerando le agevolazioni su parametri che vanno dal 40% al 60% ed invece ottenere un credito d’imposta di molto inferiore rispetto a quello previsto costringe ad una riprogrammazione in negativo degli investimenti produttivi”.
Attinasi, “Importo per il sud esiguo, politica insorga”
“Il mondo politico che rappresenta il sud Italia deve insorgere con urgenza per far modificare l’esiguo importo stanziato per quella che era stata definita un’agevolazione importante per le imprese – sottolinea Mario Attinasi, presidente Assoimpresa Italia – quello che più dispiace è la poca chiarezza rispetto a quella che era stata annunciata come un aiuto per le imprese che avevano intenzione di fare investimenti nel sud Italia e invece ci ritroviamo a dover commentare ancora una volta come il sud raccoglie le briciole rispetto agli investimenti e stanziamenti delle risorse economiche complessive per l’Italia”.
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