Se la Sicilia è zona arancione non è certo per un capriccio del governo nazionale, Musumeci collabori anziché sparare a vuoto”. Lo dichiarano i parlamentari nazionali del Movimento 5 Stelle Roberta Alaimo, Valentina D’Orso e Adriano Varrica.

“È dal 30 aprile che Musumeci conosce quali sono le soglie limite dei vari indicatori che classificano i livelli di rischio e comportano la necessaria adozione di misure sempre più restrittive. È da più di sei mesi che la regione è tenuta a fornire un flusso continuo di informazioni al governo nazionale relative all’andamento di quei 21 indicatori. Quindi – continuano gli esponenti del M5S – sia ben chiaro che le decisioni del Governo nazionale sono prese sulla base di informazioni fornite dalla Regione”. Così i grillini rispondono al Governatore siciliano il quale, a pochi minuti dalla conferenza stampa di Conte, ha espresso in una nota il suo sdegno per la decisione del Governo di istituire sull’Isola la zona arancione.

“Ci stupisce che Musumeci cada dal pero come se non conoscesse un meccanismo messo in campo dal 30 aprile, come se non fosse coinvolto in prima persona nell’attività di monitoraggio, come se non spettasse a lui adoperarsi con una seria programmazione per contenere i parametri entro le soglie limite ed evitare in particolare il prematuro collasso del sistema sanitario. Eviti di scaricare la responsabilità sul governo nazionale ed abbia piuttosto l’onestà intellettuale di ammettere ai cittadini le mancanze sue e del suo assessore alla sanità” , concludono i parlamentari cinquestelle.

Intanto l’assessore alla Sanità Razza non ci sta e chiede un confronto ai vertici dell’Istituto Superiore di Sanità. “Nella mattinata di oggi mi confronterò con il presidente dell’Istituto Superiore di Sanità in ordine alle ragioni che hanno determinato la zona arancione in Sicilia”, scrive in un post su Facebook. “Leggo sulla stampa farneticazioni (qualche volta strumentali, qualche altra dettate dalla voglia di fare polemica a tutti i costi) in ordine all’occupazione dei posti letto in Sicilia e mi pare, quindi, indispensabile pubblicare il report settimanale utilizzato da Roma. Come vedete i nostri indici di occupazione erano ben al di sotto della soglia di allerta. E, riferendosi i dati alla scorsa settimana, essi non tengono neppure in considerazione il piano approvato dal Comitato tecnico scientifico che li aumenta ancora di più. Sono fatti, non analisi”.

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