Non solo il sindaco di Messina Cateno De Luca. Opposizioni all’attacco delgoverno regionale dopo la proclamazione di zona arancione. “Siamo zona arancione per responsabilità del governatore Musumeci e dell’Assessore Razza che in questi mesi non sono riusciti ad organizzare un sistema sanitario efficiente e all’altezza della seconda ondata di Covid 19. Abbiamo perso mesi preziosi. Meno posti in terapia intensiva, nessun tracciamento, non c’è stato alcun potenziamento dell’assistenza domiciliare, proclami di “Covid-free”, ricerca di colpevoli in un vergognoso scaricabarile. E’ un Governo inadeguato. Inutile nascondere le proprie mancanze attaccando il Governo nazionale, la smetta lui di fare furbizie e si metta a lavoro per garantire un sistema sanitario all’altezza”.

Lo afferma il parlamentare di Italia Viva, Luca Sammartino, dopo la decisione del Governo nazionale di inserire l’Isola tra le regione con “rischio intermedio”.

“Ora la zona arancione – prosegue il deputato Iv – comporterà anche una crisi economica, con la perdita di numerosi posti di lavoro, la chiusura delle aziende. Per colpa dell’incapacità di questo Governo la Sicilia rischia il disastro e siamo tutti consapevoli che non possiamo permettercelo. Musumeci e Razza non perdano tempo e invece di fare proclami sui posti letto, li attivino. Adesso dipende dalla serietà che verrà messa in campo dal Governo per far dichiarare la Sicilia “zona gialla”.

“La Sicilia è area arancione perché, pur avendo meno ammalati Covid di altre regioni area gialla, non ha un numero adeguato di posti letto di terapia sub-intensiva e intensiva per garantire le cure necessarie.
Se Musumeci avesse utilizzato il periodo estivo per adeguare le strutture sanitarie la Sicilia sarebbe area gialla.
È surreale che Musumeci, inadeguato e irresponsabile, pensasse qualche giorno fa di derogare alle restrizioni del Dpcm. Se non ci fossimo opposti sarebbero esplosi i contagi e la Sicilia sarebbe area rossa”. Così Il capogruppo Pd all’Ars Giuseppe Lupo commenta con un post su Facebook il contenuto del nuovo DPCM che inserisce la Sicilia alla zona arancione.

“Il Governo nazionale ha adottato scelte dolorose sulla base di dati oggettivi ed evidenti che in Sicilia, ahimè, testimoniano ‘un elevata trasmissione dell’epidemia non gestibile in modo efficace con misure locali’. Non solo, ma in base all’analisi dei dati resta alta la probabilità di un escalation nei prossimi 30 giorni” dice il segretario regionale del PD Sicilia, Anthony Barbagallo.

“È evidente quindi l’inadeguatezza e l’incapacità della Regione – afferma – di gestire l’emergenza covid. Dispiace che, ancora una volta, il governo Musumeci continui con il gioco dello scaricabarile, in una perenne campagna elettorale, mentre sarebbe stato necessario adeguare per tempo – conclude – la rete dei posti letto, delle strutture sanitarie e incrementare il personale necessario ad affrontare l’emergenza coronavirus”.

Dalla maggioranza siciliana attacchi,invece, proprio al governo giallorosso “La decisione da parte del governo nazionale di considerare la Sicilia come zona “arancione” è ingiustificata sul versante epidemiologico e sembra motivata da ragioni politiche. La nostra Regione, infatti, ha attualmente un numero di contagiati e di ricoverati nettamente inferiore rispetto ad altre, ad esempio la Campania e il Lazio, che invece sono stati decretati come zona “gialla”” ribadisce Alessandro Aricò, capogruppo all’Ars di DiventeràBellissima, che auspica “un dietrofront da Roma. Poi replica alle dichiarazioni del capogruppo all’Ars del Pd, Giuseppe Lupo: “Altro che responsabilità da parte del governatore Nello Musumeci. Semmai, l’unica sua “colpa” è quella di essere all’opposizione dell’attuale governo nazionale. Ma di questo siamo orgogliosi”.

Si tratta di uno schiaffo ai siciliani per il leader di Cantiere Popolare Saverio Romano “I sacrifici dei siciliani meritavano maggiore rispetto e considerazione. Attendiamo di conoscere i parametri per l’attribuzione delle zone. Ma è chiaro che questo ultimo Dpcm e’ uno schiaffo alla nostra terra. I criteri, quali che siano, fanno strame dei dati che emergono da ogni analisi”.

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