Se Musumeci se la prende con Roma, il sindaco di Messina Cateno De Luca se la prende, invece, con Palermo. Il governo regionale non sarebbe stato in grado di gestire la  situazione e ottenere rispetto “L’andamento della curva epidemiologica ci pone al tredicesimo posto, cioè il virus in Sicilia circola molto di meno rispetto a dodici regioni come ad esempio il Lazio la Campania e la Liguria, inserite invece nella zona gialla. Questa è la conferma che il sistema sanitario siciliano è strutturalmente al collasso perché in questi sei mesi, poco o nulla si è fatto per incrementare i posti letto nei reparti covid e nella terapia intensiva, nonostante i soldi messi a disposizione del governo Conte” dice il primo cittadino della città dello Stretto.

“Avevo già lanciato l’allarme una settimana fa. Ci hanno risposto con chiacchiere, proclami e scaricabarile. Purtroppo, da venerdì migliaia di imprenditori non potranno alzare la saracinesca”.

De Luca poi attacca frontalmente “Chiedo ufficialmente le immediate dimissioni dell’Assessore Regionale alla sanità, Ruggero Razza, oltre alle formali scuse ai siciliani da parte dell’inconcludente Presidente Nello Musumeci. Per colpa della politica siciliana ora arriveranno ulteriori mazzate alla Sicilia e i siciliani”.

Poco prima Musumeci aveva rivolto parole simili ma istituzionalmente più ‘pesate’ al governo Conte “La scelta del governo nazionale di relegare la Sicilia a “zona arancione” appare assurda e irragionevole. L’ho detto e ripetuto stasera al ministro della Salute Speranza, che ha voluto adottare la grave decisione senza alcuna preventiva intesa con la Regione e al di fuori di ogni legittima spiegazione scientifica”.

“Un dato per tutti – prosegue – oggi  la Campania ha avuto oltre quattromila nuovi positivi; la Sicilia poco più di mille. La Campania ha quasi 55 mila positivi, la Sicilia 18 mila. Vogliamo parlare del Lazio? Ricovera oggi 2.317 positivi a fronte dei 1.100 siciliani, con 217 in terapia intensiva a fronte dei nostri 148. Eppure, Campania e Lazio  sono assegnate a “zona gialla”. Perchè questa spasmodica voglia di colpire anzitempo centinaia di migliaia di imprese siciliane? Al governo Conte chiediamo di modificare il provvedimento, perchè ingiusto e ingiustificato. Le furbizie non pagano”.

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