Non basta ridurre l’area su cui insisterà la Ztl Palermo, questa era solo una delle prescrizioni della sentenza del Tar che va a decadere essendo stata ritirata l’ordinanza sindacale che istituiva la Ztl più ampia. Bisogna modulare diversamente gli accessi garantendo il diritto alla mobilità dei residenti che sono penalizzati e ottengono solo uno sconto da 10 euro l’anno e la possibilità di utilizzare la propria vettura anche se non inserita fra quelle ‘autorizzabili’.

Parte da queste considerazioni il nuovo ricorso contro la Ztl di Palermo che dovrebbe vedere la luce il 10 ottobre secondo i piani annunciati dall’amministrazione comunale di Palermo. Sono circa 200  le firme raccolte intorno alla nuova richiesta di stop alla Ztl e non riguardano soltanto i residenti all’interno del nuovo perimetro, ma anche chi abita fuori dalla così detta Ztl 1

A predisporre il ricorso sarà nuovamente l’avvocato Alessandro Dagnino che aveva vinto davanti al Tar almeno in sede di sospensiva il primo ricorso poi parzialmente stoppato dal Cga (la sentenza del tar è attesa per novembre). Il rischio paventato è che dopo l’avvio della Ztl 1 l’amministrazione lanci l’estensione dell’area a traffico limitato anche alla così detta Ztl 2 scavalcando, con uno stratagemma, i blocchi imposti dalle sentenze.

Una eventuale estensione della ztl Palermo fino a via Notarbartolo potrebbe non essere più impugnabile per scadenza dei termini e anche per questo il ricorso va presentato subito. Tutte queste idee e rischi sono stati manifestati durante una assemblea tenuta ieri sera. I tempi sono stretti ed è improbabile che il ricorso blocchi l’avvio della Ztl fissato fra tre settimane circa ma è possibile, secondo i promotori del ricorso, che un pronunciamento intervenga a provvedimento in corso ‘congelandone’ quantomeno i confini.

Le regole della ztl 1 sono, comunque, chiare questa volta. divieti, eccezioni, limiti e orari del provvedimento sono stati definiti e comunicati (reperibili qui) ed anche la vendita dei pass è in corso con il dovuto anticipo