E’ stato presentato stamane al Tar il secondo ricorso contro la Zona a Traffico Limitato di Palermo. Nel frattempo sono numerosi i cittadini che hanno lanciato una sorta di ultimatum al Comune: abolire la zona a traffico limitato entro il 9 novembre o sarà guerra. E in effetti, la promessa pare più che credibile, considerato quanto accaduto in occasione della ultima manifestazione contro la Ztl: cartelli divelti, negozi costretti a chiudere, caos e disordini per le strade.
Atteggiamenti dai quali molti, favorevoli o meno alla Ztl, prendono le distanze. Perché l’aggressività non è di certo la soluzione migliore. Lo ha confermato stamane ai microfoni di Radio Action, Marcello Robotti, presidente dell’associazione Vivo Civile, intervistato da Mario Caminita nell’ambito della trasmissione “La catapulta”.
“I ricorsi – ha spiegato Robotti – in tutto sono tre, notificati la scorsa settimana sia al Comune che all’Amat e già depositati al Tar. Intanto aspettiamo un primo parere del Tribunale amministrativo regionale previsto per il 23 novembre”.
L’associazione Vivo Civile, pur avendo presentato ricorso contro la Ztl, si dissocia, come ha spiegato Robotti, “da qualsiasi forma di protesta che non rientri in una logica civile e legale. Non rientriamo in questa disputa tra contrari e favorevoli”.
La Ztl è un provvedimento che necessita una strategia urbana precisa. “Vivo Civile – ha precisato Robotti – sarà favorevole alla Ztl nel momento in cui rientrerà nella legittimità, quando verrà intesa come ultimo tassello di un ragionamento molto più vasto di riqualificazione del centro storico, di potenziamento del trasporto pubblico, dell’incremento dei parcheggi. Tutte cose che a Palermo ancora mancano ma che nelle altre città europee, dove la Ztl funziona, sono state fatte”.
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