Il caos ed i disservizi per il rilascio, la spaccatura in seno all’amministrazione comunale tra favorevoli e contrari, il malcontento per buona parte dei palermitani.
Il tentativo di avvio della Ztl a Palermo è stato un fallimento. Tanto da indurre il Comune a sospendere tutto sino a domani, data in cui il Tar dovrà decidere.

Il 22 marzo scorso infatti, è stato presentato oggi al Tribunale amministrativo regionale di Palermo il ricorso contro la Zona a Traffico Limitato. L’udienza per la sospensiva è fissata proprio per domani. Ad affrontare il ricorso sarà la terza sezione.

Il ricorso è stato presentato da circa 200 cittadini e promosso dalle associazioni Bispensiero e Vivocivile per chiedere l’annullamento dei provvedimenti sulla Ztl.

Secondo i ricorrenti gli atti predisposti dalla giunta sono illegittimi perché nel bilancio di previsione 2015 non sono state previste entrate per circa 30 milioni, che l’amministrazione conta di incassare dai pass delle Ztl; e il Piano generale urbano del traffico non è stato aggiornato.

Intanto oggi sulla vicenda interviene Nadia Spallitta, vicepresidente vicaria del Consiglio comunale di Palermo che in una lunga nota spiega:

“Ritengo impossibile che nel giro di pochi giorni l’Amministrazione sia in grado di rilasciare circa 300 mila pass Ztl per una serie di ragioni. Dubito che il servizio di pagamento on line con Banca Sella possa risolvere il problema. In primo luogo, tra l’altro, ritengo illegittima la scelta di un aggiudicatario senza le preventive procedure di evidenza pubblica e senza avere almeno contattato altre banche per verificare la convenienza della proposta. Anche perché non sussistono le ragioni dell’urgenza dal momento che il contratto di servizio con l’Amat è stato stipulato il 24 dicembre 2015, per cui sussistevano i presupposti tecnici per l’evidenza pubblica. Valuterò se trasmettere gli atti all’Anac dal momento che l’entrata in vigore (il 6 o il 15 aprile) non è prescritta dalla legge, per cui ben potrebbe l’Amministrazione rinviarne l’operatività alla previa adozione delle procedure di evidenza pubblica.

La legge, anzi – prosegue Spallitta – impone l’adozione di un regolamento entro 90 giorni, propedeutico proprio per l’adozione delle Ztl (legge regionale). In ogni caso la convenzione non è stata ancora firmata e gli uffici, pertanto, pare che non si siano attrezzati per l’avvio delle procedure con Banca Sella. Confidare poi sui servizi on line, in un contesto come quello di Palermo che si colloca al diciassettesimo posto (su 18 città selezionate – dati Istat 2015 in materia di innovazione tecnologica e quindi uso del pc) e dove meno del 50% degli abitanti utilizza il pc, appare quantomeno imprudente. In realtà almeno 150 mila pass dovranno essere rilasciati dai 14 sportelli attivati dall’Amat, inadeguati a tal punto che in tre mesi sono stati emessi solo 20 mila pass. Non risultano agli atti ordini di servizio o provvedimenti che riguardino Sispi e Amat in tal senso.

A queste perplessità – scrive ancora Spallitta – se ne aggiungono altre che derivano dalla stessa difesa dell’Amministrazione, che sostiene nei suoi scritti che la competenza per istituire le tariffe sia della Giunta e che il Consiglio comunale sia organo incompetente. Questa posizione quindi conferma ciò che abbiamo sempre sostenuto, ovvero che la delibera di aggiornamento del contratto di servizio Amat, nella parte in cui istituisce le tariffe delle Ztl e aumenta i costi per le strisce blu, sia illegittima. Oggi lo dice ufficialmente anche la Giunta. Tra l’altro, seguendo questa tesi, anche il Pgtu approvato dal Consiglio sarebbe, in relazione all’istituzione delle Ztl, illegittimo.

Ne consegue che tutti i provvedimenti successivi, adottati dai dirigenti e dalla stessa Giunta, esecutivi delle tariffe istituite dal Consiglio, siano altresì illegittimi. Correttamente, dunque, dovrebbero essere annullati dal Tar. L’Amministrazione dichiara inoltre nella sua difesa che le entrate derivanti dalle Ztl non servono né al tram né all’Amat e che il corrispettivo del contratto di servizio è interamente coperto con altre risorse iscritte nel bilancio comunale, per cui non è neanche necessario che tali somme siano registrate tra le entrate e le uscite del Comune. Ci conforta il fatto che il futuro del tram non sia legato alle Ztl, contrariamente a quanto sin qui sostenuto dalla stessa Amministrazione.

Non è ben chiaro a cosa debbano servire questi 30 milioni in relazione alle finalità delle tariffe Ztl, che dovrebbero essere tassativamente e formalmente vincolati all’individuazione di alternative al traffico veicolare privato. La circostanza che si tratti di somme “fantasma”, non previste né nel bilancio comunale né in quello dell’Amat, rende davvero incerta la loro destinazione – in violazione delle norme di contabilità – dal momento che allo stato attuale mancano tutti i provvedimenti contabili per l’utilizzo di queste somme.

Da ultimo, secondo l’Amat – conclude Spallitta – e in contrasto con quanto dichiarato dal Comune, i 30 milioni sono un corrispettivo previsto dal contratto di servizio. Questa affermazione determina l’illegittimità delle tariffe Ztl, perché il Comune non può finanziare le diverse attività delle società partecipate con tariffe che hanno invece come scopo la tutela della salute dei cittadini. Ritengo che se il Tar non dovesse sospendere provvedimenti oggettivamente illegittimi, l’intero trasporto cittadino andrebbe al collasso e continuo a non capire l’atteggiamento di totale chiusura assunto dall’Amministrazione”.

Articoli correlati