Le regioni che riportano dati più critici sono: Campania, Toscana, Liguria, Lombardia e Sicilia.

Il crack continua a mietere vittime. La droga, conosciuta come “la cocaina dei poveri”, secondo i dati relativi al 2023 del parlamento italiano, ha tolto la vita a più di 220 giovani. Di certo uno dei motivi principali è la sua facile reperibilità e il suo accessibile costo, solo 5 euro a dose. Con l’aggravante che il crack è indiscutibilmente la droga del momento. Per meglio capire il fenomeno alcuni dati. Negli ultimi anni il traffico e il consumo di cocaina e dei suoi derivati in Italia sono quintuplicati, le forze di polizia riportano infatti un incremento di 17 tonnellate dal 2018 fino al 2023 (pari al 22% di tutte le sostanze sequestrate).

In particolare, si conferma la crescita del consumo di sostanze psicoattive nei giovani tra i 15 e i 19 anni rispetto all’anno precedente: quasi 960mila, pari al 39% della popolazione studentesca, riferiscono di aver consumato una sostanza illegale almeno una volta nella vita e oltre 680mila (28%) nel corso dell’ultimo anno. Morti ma anche famiglie distrutte, che spesso vengono abbandonate dalle istituzioni, dalle strutture sociosanitarie e quindi sono costrette a un drammatico “fai da te”. Per meglio capire, gli studenti che hanno fatto uso di cocaina almeno una volta è pari al 2,2%, di stimolanti al 2,9%, di allucinogeni al 2% e di studenti che hanno fatto uso di altre sostanze psicoattive sarà addirittura al 6,4%.

Un altro capitolo che merita attenzione riguarda le denunce. Sempre secondo il report del parlamento, quelle legate a cocaina/crack sono aumentate dell’8,6% tra 2022 e il 2023 raggiungendo la percentuale più alta mai registrata (46%) per reati di produzione, traffico e detenzione. A rendere più complesso lo scenario è l’alto numero di persone che chiede di essere presi in cura presso centri di assistenza, come i Ser.D. (Servizio per le dipendenze) specializzati per cocaina e crack e la pressante presenza di inconsapevolezza delle famiglie. Infatti a testimonianza di ciò, il report evidenzia che in ambito familiare si parla spesso di razzismo, bullismo, cyberbullismo e sessismo, ma meno di sostanze psicoattive e sessualità. E ciò non può che aggravare il già drammatico scenario. Tra le regioni che registrano il maggior numero di tossicodipendenti troviamo Campania, Piemonte e Liguria. Mentre in Emilia Romagna c’è un alto numero di decessi. In particolare in Piemonte, le zone più critiche sono Torino e Cuneo, dove le fasce più colpite sono i giovani tra i 15 e i 18 anni. Mentre in Liguria, le zone più critiche sono Genova, Carmine e Castelletto, dove le fasce più colpite sono adulti e minori.

Articolo scritto da Costanza Crisafulli, Ginevra Crisafulli,

Elena Maria La Fata , Aurora Maltese

 

 

 

 

Luogo: Liceo Meli Palermo

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