Una Madonna che canta in siciliano antico, è quella che accoglie i visitatori del Presepe Vivente di Ispica (Ragusa), dove quest’anno nelle antiche grotte rupestri, accanto ai consueti artigiani, il direttore artistico Giuseppe Galfo ha ambientato una natività sui generis.
Incentrando la rappresentazione intorno alla Sicilia del passato, Galfo ha collocato nella scena centrale una Maria che duetta con una contadina intonando nenie composte dallo stesso direttore artistico, mentre intorno le altre donne ricamano.

Oltre un migliaio di persone hanno ammirato, per l’inaugurazione, domenica, questo presepe organizzato ogni Natale da PromoEventi, col patrocinio del Comune e la collaborazione di Proloco e Scout.

E’ la Sicilia antica, quella protagonista: ai tradizionali antichi mestieri ambientati nelle grotte rupestri, simili a quelle di Matera, il direttore artistico, Peppe Galfo, ha innestato lungo il tragitto altri canti e cunti, in omaggio alla nostra tradizione ed alla nostra identità, valorizzando al meglio la vita vissuta della Spaccaforno (come si chiamava l’antico abitato di Ispica) di allora.

Lo spettatore viene accolto da suoni, recitazioni, canti e cunti in rigoroso dialetto antico, mentre immagini e atmosfera rendono ancor più emozionante questa esperienza.

Lungo il tragitto, che si snoda per un chilometro, circa 100 figuranti danno vita al villaggio siciliano, dove 40 artigiani svelano al visitatore i segreti delle antiche arti. I bimbi, che fino a 6 anni hanno ingresso gratuito, resteranno come sempre incantati dal villaggio ricco di animali veri.

Il presepe replicherà adesso il 25, 26 e 29 dicembre, e 1, 5 e 6 gennaio 2020, sempre dalle 16, con ingresso da Piazza.S Antonio.

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