C’è anche un bengalese di 25 fra i quattro fermati per lo sbarco di due giorni fa a Pozzallo dove complessivamente sono approdati 491 migranti, 405 uomini, 83 donne e 3 minori.
Secondo gli investigatori della squadra mobile di Ragusa il bengalese si sarebbe offerto all’organizzazione per fare da scafista. Il ragazzo sarebbe stato addestrato dai libici con i quali intratteneva rapporti connessi al suo ruolo di mediatore con i suoi connazionali.
Gli altri fermati sono un giovane del Togo, un ghanese ed un senegalese.
Intanto emergono altri agghiaccianti particolari sulla crudeltà a cui sono sottoposti i migranti prima di salpare dalla Libia. Alcuni testimoni hanno raccontato ai poliziotti italiani che nei capannoni gli extracomunitari provenienti dall’Africa centrale, che i libici chiamano “black black”, vengono picchiati anche da bambini di 6/7 anni che verrebbero educati alla violenza.
“Gli stessi centro africani non hanno neanche compreso i motivi, asserendo fossero delle angherie legate solo al loro colore della pelle”, spiegano dalla squadra mobile di Ragusa.
I migranti sbarcati martedì scorso a Pozzallo sono stati soccorsi in mare dalla Marina militare italiana. Erano a bordo di tre gommoni e una piccola barca.
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