Maxi sequestro di ortaggi nel Ragusano dove la polizia, il Corpo forestale dello Stato e l’Ispettorato centrale della tutela della qualità e repressione frodi dei prodotti agroalimentari, hanno sospeso l’attività commerciale di un’azienda di ortofrutta di Vittoria.
Secondo gli inquirenti la ditta avrebbe certificato la provenienza dei prodotti ortofrutticoli senza alcuna documentazione ed apponendo etichette per conto dei produttori, spedendo il tutto alle più grosse catene di supermercati d’Italia.
In pratica non sarebbe stato possibile stabilire se ciò che veniva venduto alla grande distribuzione fosse realmente coltivato in territori della provincia di Ragusa o nelle zone limitrofe.
Gli investigatori hanno ricostruito i passaggi: “gli ortaggi venivano trasportati senza alcun documento dal produttore al suo magazzino; lui acquistava il prodotto dal produttore e lo etichettava, certificandone la provenienza senza alcun certezza, anzi per una presunzione connessa alla localizzazione dell’azienda venditrice; successivamente, avendo confezionato in plastica o cartone gli ortaggi li vendeva alla grande distribuzione, che conseguentemente li immetteva sui banchi dei supermercati d’Italia”.
Il titolare, hanno specificato gli inquirenti, si è dimostrato collaborativo ed ha spiegato che “se non avesse proceduto in questo modo non avrebbe potuto lavorare, ma era egli stesso conscio del fatto che se il produttore gli avesse venduto prodotti agricoli provenienti da mercati esteri, lui non l’avrebbe mai potuto scoprire”.
Complessivamente sono stati sequestrati oltre 35.000 chili di ortaggi.
Durante i controlli è emerso che quasi la metà (14 su 33) dei lavoratori erano impiegati “in nero”.
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