“Dedico lo scioglimento per mafia del comune di Vittoria (deliberato oggi in consiglio dei ministri) a Paolo Borrometi. Giornalista che con le sue inchieste ogni giorno combatte la mafia. Questo è il giornalismo che ci piace e di cui c’è bisogno”. Lo scrive, in un tweet, il vicepremier
Luigi Di Maio facendo riferimento allo scioglimento per mafia del comune siciliana, sul quale oggi è arrivato il via libera del governo.

E’ la prima volta che accade nella storia del Comune ragusano che ha un passato di amministrazioni di sinistra e che è centro agricolo rinomato soprattutto per i prodotti di serra.

La commissione prefettizia si era insediata nel mese di settembre dello scorso anno dopo gli arresti per scambio politico-mafioso dell’ex sindaco Giuseppe Nicosia e di suo fratello Fabio, all’epoca consigliere comunale del Pd, poi dimessosi.

Dopo 6 mesi di indagini la Commissione presieduta dalla vice prefetta vicaria di Ragusa Concetta Caruso ha presentato la sua relazione che dopo l’istruzione del prefetto di Ragusa Pina Cocuzza e dell’ufficio preposto al ministero dell’Interno l’ha trasmessa oggi al Consiglio dei ministri.
Attualmente a reggere il comune è Giovanni Moscato, avvocato, eletto due anni fa in una lista civica.

Dall’indagine che portò all’arresto dell’ex sindaco Nicosia e di suo fratello l’attuale sindaco è accusato di corruzione elettorale. Anche l’ex sindaco Nicosia a chiusura delle indagini
della Dda è stato accusato di corruzione elettorale e non più di scambio politico-mafioso. Accusa rimasta in capo all’ex consigliere comunale Fabio Nicosia. Secondo la relazione dei commissari prefettizi al sindaco Moscato viene contestata la proroga del servizio di raccolta dei rifiuti fatta alla società Tekra che ha avuto problemi con l’interdittiva antimafia.

Moscato ha sempre detto che si è trattato di una proroga tecnica perché lui si era insediato da appena due settimane e non avrebbe potuto lasciare la città in mezzo alla spazzatura, tant’è che dopo che dopo 3 mesi ha fatto un bando pubblico vinto dalla Sf di Misterbianco. La notizia si è sparsa subito nella cittadina.

“E’ una macchia indelebile per la città. Le indagini hanno riguardato la passata amministrazione, non coinvolgono la mia amministrazione che regge la città da appena due anni”. Lo ha detto il sindaco di Vittoria Giovanni Moscato.

“Leggerò motivazioni – aggiunge Moscato – prima di un eventuale ricorso al Tar del Lazio. Sono sereno perché abbiamo fatto un buon lavoro contro mafia e illegalità in questi due anni di azione amministrativa”.

“Commentare lo scioglimento di un Comune siciliano per mafia è sempre triste, lo è infinitamente di più se il Comune sciolto per mafia è l’ennesimo in Sicilia. Negli ultimi tre anni ne sono stati sciolti una decina nell’isola e questo è un segnale veramente inquietante”.

Così il deputato del M5S e vicepresidente dell’Ars, Giancarlo Cancelleri

“Il voto di scambio politico mafioso – continua Cancelleri – è il cancro delle istituzioni ed era evidentemente logica la nostra richiesta di intervento dell’Osce, che abbiamo fatto durante la campagna elettorale delle regionali, ma alla luce dell’ennesimo fatto grave, adesso possiamo dire senza paura di essere smentiti, che non era neanche peregrina, a dispetto di coloro che sul tema hanno voluto fare facile ironia del tutto fuori luogo”.

“Di certo – conclude il deputato – ci sono due fatti: il primo è che questo è un Comune con un’amministrazione che ha padrini politici nel governo Musumeci e il secondo, che i cittadini vittoriesi nel giugno del 2016 sono stati costretti a votare in un contesto assurdo, con entrambi i candidati al ballottaggio destinatari di avvisi di garanzia. La pericolosa continuità col passato si debella chiudendo le porte a tutti coloro che ci hanno avuto a che fare”.