Torna a tuonare il sindaco di Comiso, Maria Rita Schembari, preoccupata, da un lato per l’aumento del contagio, e dall’altro per le violazioni alle misure di sicurezza.

“E’ di 114 il numero dei positivi. Molti di più coloro che, in attesa di tampone, sono in isolamento fiduciario. E ancora mi vedo arrivare foto di assembramenti di giovani e adulti senza mascherina. Sono senza parole” attacca il sindaco del Comune del Ragusano.

“Forse bisognerebbe intervenire, fare multe salate, forse solo così, si imparano le buone regole perché se aspettiamo ancora il buonsenso della gente” consiglia una donna comisana.

Il sindaco, per denunciare la gravità della situazione, ha parlato della morte del giornalista Gianni Molè, morto in terapia intensiva dell’ospedale di Vittoria, a causa del Covid19. Un intervento per ammonire chi minimizza sulla pericolosità del virus.

“Un uomo è morto un uomo nel pieno del suo vigore, è morto a causa del Covid-19. Non “con” “per”… e le mille altre sfumature attenuative che la nostra lingua ci consente. Non ci sono attenuanti, la tragedia e lo scandalo della morte non ne ammettono: chiunque da questo momento in poi cercherà di minimizzare, o peggio negare, quello che sta accadendo sarà cancellato dalle mie amicizie, reali e virtuali” ha detto il sindaco di Comiso.

Sulla pagina Facebook del sindaco è intervenuto un operatore sanitario dell’ospedale di Vittoria. “Purtroppo il covid c’è, io sono un operatore sanitario e lavoro a Vittoria, abbiamo la terapia intensiva piena di persone positive, purtroppo, la sintomatologia di questo virus non è stessa da persona a persona, c’è a chi viene in modo quasi asintomatica, o con una leggera febbricola e dolori muscolari, ( per fortuna nella maggior parte dei casi), ma per altri purtroppo non è così, come è avvenuto per il giornalista Mole ‘, che, anche se non conosco, mi rattrista sapere che non ce l’ ha fatta”.